COCCANILE. Centinaia di persone hanno voluto portare ieri mattina, nella chiesa di Coccanile, l’ultimo saluto a Renato Govoni. Erano veramente in tantissimi, e tra loro molti i giovani, a stringersi con affetto al dolore della moglie Sabrina, a quello delle figlie Sofia e Camilla, e agli altri congiunti.
Il 57enne, ex calciatore e allenatore di calcio conosciutissimo nell’intera zona, è morto martedì scorso all’ospedale di Cotignola (Ravenna) a causa di una malattia contro cui combatteva da tanti anni.
L’impegno sportivo. Sono numerosi ancora in queste ore i messaggi di cordoglio arrivati alla famiglia per la sua scomparsa: Govoni era sempre attivo anche nelle iniziative del volontariato a Coccanile, ma sopratutto perché attraverso il calcio (allenando squadre anche a Tresigallo e in altri centri, dopo il ritiro dall’attività agonistica a causa dei primi segni della malattia già in gioventù) si era fatto conoscere e apprezzare da tantissime persone e ragazzi. Intraprendendo con successo la carriera di allenatore del settore giovanile e vincendo numerosi campionati.
Originario di Cesta, dove vivono tuttora i genitori, sposatosi con l’amata Sabrina, era andato a vivere nella vicina Coccanile. L’amore e l’unanime stima che Govoni ha raccolto in vita, anche da ex compagni di lavoro alla Berco di Copparo, sono emersi forte durante il rito funebre officiato da don Leonardo Bacelli, accompagnato da brani di musica sacra.
L’amore non finisce. «Affidiamo Renato nelle mani del Signore per il bene che ha fatto – queste le parole del sacerdote –. Concedi a nostro fratello di entrare in Paradiso per il bene che ha fatto; l’amore per la famiglia, parlava con le sue opere concrete. Per giudizio unanime, Renato oltre all’impegno nello sport aveva uno sguardo limpido e un sorriso sincero – ha aggiunto don Leonardo –. In queste tristi occasioni, la vita si sgretola nel dolore, ma l’amore non finisce qui».
«Ma c’è l’affetto per Renato c’è da parte di tutti, era amato e stimato. Con forte fede in Dio: la vita non è tolta, ma trasformata. Renato, sei stato un esempio per la tua famiglia, il tuo sorriso solare è per ognuno di noi, per non mollare, sempre disponibile col tuo esempio», ha aggiunto il parroco.
Un ragazzo d'oro. Un giudizio confermato da altri presenti. Tra questi Manuel Baglioni, della Pro Loco di Formignana e collega di lavoro alla Berco: «Era un ragazzo d’oro, una brava persona, anche per il suo impegno nel volontariato». Per Sergio Guidorzi, dirigente di Confagricoltura, sempre di Formignana, Govoni «era una persona affabile con tutti, oltre che bravo allenatore; anche mio figlio Marco anni fa fu un suo allievo, conosco da tempo i famigliari». Infine un amico di Coccanile, in un breve ma toccante ricordo, ha detto che quello «di un amico è un sorriso che è la mia pace».
Al termine del rito funebre, la salma, salutata dagli applausi dei presenti, è stata accompagnata per l’ultimo viaggio al Giardino della Cremazione di Copparo: la famiglia, per ricordare il proprio caro, anziché fiori chiede donazioni in favore dell’Airc (ccp 307272). —
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