PONTE DI PIAVE. Torna l’incubo miasmi in via Borgo SottoTreviso a Ponte di Piave, dove lo storico caseificio è nuovamente sotto accusa. In questi giorni il gruppo di minoranza di Ponte per Tutti ha presentato una nuova interpellanza in merito agli odori nauseabondi che si si percepiscono a tutte le ore del giorno nella via, dopo le diverse segnalazioni da parte degli abitanti.
Una situazione di profondo disagio che già l’anno scorso ha spinto circa duecento cittadini a fare una raccolta firme per cercare di risolvere il problema. A settembre erano intervenuti sul posto la polizia locale e i Nas di Treviso che avevano provveduto ad eseguire una serie di controlli. La criticità causata dai forti odori sembrava essere stata risolta, questo almeno fino a qualche settimana fa.
«Ormai da un secolo opera in via SottoTreviso un caseificio che dà lustro al paese con la produzione di ottimi formaggi. Da alcuni anni però si è creata un situazione di grave disagio, a causa dei forti odori maleodoranti. Dopo un periodo di relativa assenza, sono ricominciati con preoccupante frequenza - hanno dichiarato i consiglieri di minoranza Alvise Tommaseo, Silvana Boer, Paola De Nardi e Federico Bressan - Questo significa che il problema, a suo tempo denunciato, non è stato risolto alla radice. L’arrivo dell’estate e del caldo non può che peggiorare la situazione. Molte famiglie temono che nei prossimi mesi non potranno neppure aprire le finestre delle loro abitazioni e tanto meno usufruire delle terrazze delle corti, proprio come è accaduto l’anno scorso».
Nell’interpellanza il gruppo propone una serie di soluzioni per migliorare la situazione. «La soluzione auspicabile sarebbe, ovviamente, quella di veder continuare l’attività del caseificio nella sua storica posizione, ma con le massime garanzie di una vita serena e tranquilla per i residenti - hanno consluso - Se però ciò non fosse possibile bisogna prendere in seria considerazione un trasferimento dell’attività artigianale in un altro sito più isolato e nel rispetto della normativa. Tra le altre problematiche bisogna tenere conto che i proprietari degli immobili della zona rischiano fortemente di vedere, in caso di vendita, deprezzati e di molto i loro appartamenti o villette».
A rispondere in modo tranchant alle domande poste dai consiglieri, il primo cittadino Paola Roma: «Al momento sono in corso indagini coperte da segreto istruttorio». Non è da escludere che nelle prossime settimane, se la situazione non dovesse migliorare, si possa arrivare ad una seconda raccolta firme. gloria girardini