Una sede espositiva permanente dedicata ai tre fratelli quindi, ma non solo
UDINE. Il Comune ha stanziato 650 mila euro per acquistare l’ex cinema Oden, destinato a diventare la “casa dei Basaldella”.
A lanciare la proposta era stato, con un intervento pubblicato sulle pagine del nostro giornale, l’ex sindaco Enzo Barazza secondo il quale «a Udine servirebbe affiancare alla esistente galleria d’Arte Moderna–Gam una Dam, vale a dire (e poi possiamo chiamarla come vogliamo) una galleria espositiva dedicata specificamente a Dino, Afro e Mirko Basaldella».
Una sede espositiva permanente dedicata ai tre fratelli quindi, ma non solo. «Pensiamo anche a una biblioteca – ha anticipato il sindaco Pietro Fontanini – e a uno spazio per i giovani visto che le caratteristiche e la posizione dell’immobile si prestano a un utilizzo di questo tipo. Il primo tassello è stato messo e presto potremmo restituire alla città questo gioiello architettonico. Udine, non solo città del Tiepolo, ma anche città dei fratelli Basaldella, massimi esponenti della scuola friulana d’avanguardia del’900».
Lo storico edificio di via Gorghi era finito all’asta, ma nonostante il prezzo dimezzato nel 2012 (da 1, 1 milioni di euro a 550 mila) anche il quarto tentativo di trovare un acquirente finì con un nulla di fatto. Adesso intende farsi avanti il Comune. «Abbiamo fatto un primo passo per avviare l’iter – ha precisato l’assessore al Bilancio, Francesca Laudicina – ma è chiaro che a stabilire il prezzo sarà poi una perizia».
E una volta completato l’acquisto bisognerà reperire i fondi per il recupero che richiederà un investimento decisamente più ingente. Altro aspetto delicato da prendere in considerazione è quello legato ai costi di gestione ma la giunta Fontanini non intende farsi scoraggiare.
«Oggi sono particolarmente felice – ha ammesso l’assessore alla cultura Fabrizio Cigolot –. L’approvazione dello stanziamento dei fondi per l’acquisto dell’ex cinema Odeon è qualcosa di epocale. Si tratta solo di un primo passo, ma verso la direzione giusta. Procederemo al recupero in modo consono per restituire all’edificio tutta la sua straordinaria e peculiare bellezza”. Cigolot aveva suggerito di realizzare «un contenitore polifunzionale che possa mantenere il palco e la platea per gli spettacoli dal vivo. Il mio sogno sarebbe quello di affidare il restauro a un grande architetto per avere un edificio che possa caratterizzare la città in positivo come Casa Cavazzini grazie al recupero firmato da Gae Aulenti».