MOGGIO UDINESE. Due incidenti in montagna hanno contrassegnato il pomeriggio di ieri: uno è avvenuto a Gemona, l’altro a Moggio Udinese. Il primo è accaduto poco prima delle 14: due parapendii si sono scontrati nella zona di decollo del Monte Cuarnan. Uno dei due piloti, una giovane di nazionalità romena, è stata soccorsa e recuperata dall’equipe tecnico sanitaria dell’elisoccorso calata sul pendio con il verricello. La giovane, che ha riportato una frattura, ha ricevuto le prime cure sul posto e poi è stata portata all’ospedale di Udine. Il secondo pilota è riuscito a riprendere il volo dopo lo scontro.
L’incidente di Moggio Udinese è avvenuto lungo la parete Nord Est della cosiddetta Sfinge del Monte Grauzaria, nelle Alpi Carniche Orientali, Gruppo del Sernio–Grauzaria. Qui, verso le 15, un alpinista che stava arrampicando da capocordata è caduto a circa tre quarti della via “Fruz di Caselin” (aperta da Di Gallo – Moroldo nel 2003), facendo un volo di circa 50 metri finendo contro la roccia pochi metri sotto il terrazzino di sosta dove il compagno stava facendo sicura.
L’alpinista, un carnico di 36 anni, stava procedendo lungo un tratto in traverso, quando è “volato”, probabilmente per la rottura di un appiglio. Il compagno di cordata, un 34enne anche lui carnico, ha riferito queste informazioni ai soccorritori, precisando che il capocordata stava procedendo senza problemi lungo il traverso: di qui la deduzione che l’incidente sia avvenuto per la rottura di un appiglio o di un appoggio.
Lo strappo della caduta ha fatto uscire dalla parete un chiodo e un altro ancoraggio, finché la corda ha bloccato il volo dell’alpinista su un chiodo di via. L’infortunato, nonostante la caduta, è rimasto sempre cosciente e ha risposto all’amico, ma ha riportato fratture e traumi. Il compagno ha chiamato il 112. Sono poi stati attivati tutti i soccorritori: la stazione del Soccorso alpino di Moggio, la Guardia di Finanza, il 118. L’equipe dell’elisoccorso, alla quale si è poi aggiunto un tecnico della stazione di Moggio, ha recuperato sia il ferito (poi accompagnato all’ospedale di Udine), sia l’amico.
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