foto da Quotidiani locali
FERRARA. Il questore di Ferrara ha disposto la chiusura e la sospensione per quindici giorni delle autorizzazioni connesse al circolo privato Rainbow di via Bela Bartok per motivi di ordine pubblico e sicurezza dei cittadini. Con la finalità di impedire, attraverso la temporanea chiusura del locale, il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale.
Il provvedimento sarà esecutivo da oggi a seguito di una attività info-investigativa svolta sabato: gli agenti, dopo una serie di appostamenti, hanno fatto irruzione all’interno del circolo sorprendendo in flagranza i giocatori mentre era in corso una partita di Poker Texas Holdem con 8 partecipanti ed un dealer che per le caratteristiche rilevate risultava essere in modalità “cash game”, considerata dalla normativa vigente gioco d’azzardo.
Nella circostanza è stato inoltre accertato che vi erano numerosi soggetti con varie condanne, nonché persone che non avrebbero potuto frequentare determinati luoghi e persone pregiudicate. Altro elemento di rilievo il mancato rinnovo di affiliazione all’associazione Asi, per la quale il gerente aveva ottenuto la conformità della Scia dal Comune di Ferrara per la somministrazione di bevande e alimenti; pertanto è pure giunta una contravvenzione di 1.032 euro.
Il questore Capocasa, valutata la grave situazione, ha dunque disposto la sospensione dell’attività del circolo per quindici giorni a partire da oggi. L’articolo 100 del Tulps stabilisce che il questore può sospendere la licenza di un esercizio nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini.
Qualora si ripetano i fatti che hanno determinato la sospensione, la licenza può essere revocata. Si tratta di un potere discrezionale oggettivo che valuta non solo la pericolosità effettivamente riscontrata, bensì anche elementi solo potenzialmente idonei a far concludere la pericolosità per la collettività, per l’ordine pubblico ed il buon costume assumendo, quindi, una funzione preventiva finalizzata ad evitare situazioni di pericolo. Pertanto, non è necessario che i disordini si siano effettivamente verificati, basta una situazione di pericolo potenziale ed oggettivo per legittimare l’adozione di simili provvedimenti, sempre suffragati da attività di polizia giudiziaria. —
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