MODENA E anche quei ristoratori che fino ad ora non hanno avuto la possibilità di riaprire, poiché privi di spazi all'esterno, finalmente tireranno un sospiro di sollievo. Da oggi si pranza e si cena anche al chiuso, sempre però nel massimo rispetto degli stringenti protocolli di sicurezza Covid. In città, soprattutto tra le viuzze del centro storico, non sono pochi i locali di questa tipologia e tra questi spicca la storica “Trattoria Aldina”, dislocata al primo piano di un palazzo in via Albinelli, da sempre molto frequentata dai modenesi e negli ultimi anni anche da tanti turisti, grazie alle segnalazioni molto positive su guide e siti di tutto il mondo.
«Era ora– afferma Gianluca Ferri, uno dei due titolari – sembra quasi un sogno poter riaprire e viste le ingentissime perdite economiche subite, era più che mai necessario. In questi mesi difficili non ci siamo comunque arresi, abbiamo stretto i denti e siamo riusciti, sfruttando la cassa integrazione, i pochi ristori e facendo molti sacrifici, a non licenziare i nostri dipendenti. Ora basta, si riparte davvero per non chiudere mai più e la nostra scelta è quella di farlo con estrema cautela, nello scrupoloso rispetto delle regole e con le importanti migliorie messe in campo che riguardano l’impianto di areazione. Abbiamo infatti installato due ionizzatori d’aria di altissima qualità, pari a quelli delle strutture sanitarie, in grado di sanificare costantemente l’aria di tutto il locale, abbassando drasticamente la possibilità di contagio tra gli avventori». La Trattoria Aldina non verrà comunque meno alla tradizione: continuerà a non prendere prenotazioni per l’ora di pranzo mentre le prenderà per le serate del fine settimana. I titolari hanno però scelto di non accettare tavolate numerose e neppure prenotazioni per banchetti da cerimonia. «Al tavolo non ci si potrà sedere più di quattro – specifica Ferri – almeno per ora, e chiunque verrà qui dovrà lasciare i propri dati per il tracciamento. Se i protocolli non lo richiederanno, non sarà mia intenzione richiedere il pass vaccinale, ma è garantito che i miei clienti potranno mangiare in sicurezza. Del resto la capienza è stata drasticamente ridotta: da 74 coperti ora ne abbiamo 41. Nel frattempo abbiamo comunque deciso di continuare anche l’asporto con la possibilità di trovare soluzioni per incrementarla, senza però legarci alle grandi catene di delivery, la cui affiliazione è per noi troppo costosa».
E il menù? «Il menù della ripartenza sarà come sempre speciale – rassicura infine Gaetano Strippoli, cotitolare e chef – tortellini in brodo, tortelloni ricotta e spinaci e le nostre speciali lasagne verdi, tutto con pasta fresca fatta in casa, non potranno mai mancare, insieme ai secondi della tradizione come gli arrosti, i bolliti misti ma anche lo zampone e il cotechino che, accompagnato da fagioloni e purè, ci viene richiesto anche in agosto». —
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