TAVAGNACCO. Il consiglio comunale all’unanimità ha dato il via libera alla variante numero 4 al piano di settore del commercio, che di fatto consentirà l’insediamento di una nuova superficie di vendita pari a 3.300 metri quadrati. A presentare la richiesta è stata la società “Camelot Holding srl”, proprietà dell’area che si affaccia sulla Tresemane, dove già oggi esistono punti vendita al dettaglio. Con l’adozione della variante, il Comune consente l’avvio di una nuova attività della grande distribuzione, non legata, però, al settore alimentare.
«Questa modifica al piano – commenta il vicesindaco Federico Fabris – di fatto permette l’insediamento di nuove attività economiche in un ambito oggi riqualificato da un importante intervento edilizio che ha visto la completa demolizione di un fabbricato ormai vetusto e la sua sostituzione con un immobile nuovo, con caratteristiche energetiche e qualitative all’avanguardia». L’area in questione è quella che si affaccia alla rotonda di Là di Moret, dove trova ospitalità il locale Pizzikotto. Ancora da definire come la società intenda utilizzare la superficie di vendita aggiuntiva rispetto a quella attuale.
«Questa operazione – chiarisce Fabris – dimostra quanto oggi sia attrattiva la strada Tresemane, sia dal punto di vista del commercio, ma anche dal punto di vista dell’insediamento di altre attività economiche come uffici, servizi alla persona, ristorazione. Tutte queste attività vedono nell’asse viario un’infrastruttura adatta a un loro futuro sviluppo».
Nel corso dell’ultimo consiglio comunale è stata approvata un’ulteriore variante, la numero 3, relativa alle norme tecniche di attuazione delle zone A (quindi i centri storici). Tra le novità introdotte, una maggiore flessibilità per gli interventi in ampliamento o per le nuove costruzioni. «Attualmente – ricorda Fabris – le norme equiparavano le modalità costruttive, quali la dimensione delle finestre, delle porte, delle terrazze dei nuovi edifici o degli ampliamenti, alle strutture esistenti. La scelta di autorizzare sui nuovi corpi di fabbrica una vetrata più grande o un balcone di dimensione maggiore permetterà di rispondere alle esigenze di un utilizzo della casa in maniera più moderna. Nello stesso tempo vengono confermati i vincoli sull’edificio principale in quanto elemento architettonicamente di pregio nell’ambito dei nostri borghi».
La norma prevede anche una maggiore attenzione agli aspetti estetici delle corti interne degli edifici ristrutturati su cui si affacciano più unità immobiliari. «Tale necessità – chiude Fabris – deriva dalla volontà di evitare recinzioni fisse che frazionino le corti e di conseguenza riducano la fruibilità del complesso edilizio».