Gli operatori della città sono amareggiati per l’obbligo di consumare cibi e bevande solo all’aperto
UDINE. Gli operatori della città considerano una beffa il ritorno in fascia gialla. L’obbligo di consumare cibi e bevande solo all’esterno, per buona parte dei locali, non è attuabile, e così ognuno cerca di attrezzarsi come può.
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Chi non dispone dello spazio per occupare parcheggi o piazze, si è ingegnato mettendo qualche sedia sui marciapiedi o facendo spuntare banconi in legno esterni. Federico Cimenti è il titolare dell’osteria Articolo di via Poscolle. Lui qualche tavolino esterno è riuscito a posizionarlo. «È bello rivedere i clienti mangiare e bere con tranquillità, anche se all’esterno – ammette –. Il nostro auspicio è che sia solo l’inizio, sperando di non ripetere gli errori fatti in Sardegna, con un repentino ritorno in zona rossa».
Cimenti guarda già al fine settimana in arrivo: «Se il meteo ce lo permetterà, venerdì, sabato e domenica tornerà “Udine sotto le stelle” e potremo tornare a occupare via Poscolle in maniera continuativa. Non vediamo l’ora». Diverso lo spirito di Diego Giordano della pizzeria Biffi: «Partiamo male perché ho quattro tavoli sul marciapiede che in caso di pioggia battente non possono essere utilizzati. Dovevamo essere messi tutti nelle condizioni di lavorare, così qualcuno è penalizzato.
LE REGOLE.Il calcetto con gli amici sì, il caffè al banco no. Cosa si può fare e cosa no in zona gialla in Friuli
Mi piacerebbe sapere cosa succederà se, per l’arrivo di un temporale, farò spostare i clienti all’interno per finire il pranzo o la cena. Chi passa per i controlli come si comporterà? Me lo devono spiegare», conclude con un pizzico di polemica. Chi di spazio ne ha a volontà è l’osteria Al Fagiano di via Zanon: «Fortunati disponiamo di un ampio spazio esterno, utilizzabile se il meteo resta dalla nostra parte – sostiene Massimiliano Bernardi –. Dispiace per i colleghi che non hanno questa possibilità, ma era importante ripartire dopo così tante settimane di zona rossa».
In piazza San Giacomo gli spazi ricavatoìi sul plateatico sono pieni a metà, con la giornata grigia che non ha aiutato gli operatori a lavorare come avrebbero volutoo. Dopo un sabato e una domenica con il sole, in tanti speravano in un lunedì di pienone in centro. E invece così non è stato. «Siamo aperti più per servizio che per altro – sottolinea Grazia Plozzer dell’Elite American Bar –. Era importante ripartire ma speriamo che nelle prossime settimane venga tolto il divieto di consumare al banco. E pure sul coprifuoco avremmo qualcosa da ridire. In giornate di sole sarò complicato mandare via la gente».
In via Sarpi, il Glass di Marcella Migai è ripartito alla grande, potendo contare su un’ampia area esterna. «Ci salviamo con quella, ma per chi non può mettere sedie e tavolini fuori, le regole della zona gialla rappresentano un’ulteriore mazzata». Alessandro Cuomo gestisce la pizzeria Al Gelso: «Questa riapertura è il solito palliativo del governo per tenerci buoni. In questa situazione non solo lavorano metà dei locali in centro, ma c’è il rischio di assembramento, visto che i posti sono limitati e le persone sono costrette ad attendere il loro turno per poter mangiare». Roberto Romano dell’Hosteria alla Tavernetta vuole essere ottimista: «Siamo un po’ in difficoltà, avendo pochi posti in terrazza. Ci stiamo organizzando per riscaldare l’area, ma ci auguriamo possa arrivare presto il via libera anche per gli spazi interni. Intanto nel fine settimana occuperemo via Di Prampero con sedie e tavolini. Per questa opportunità ringraziamo il Comune». Aprirà venerdì, invece, il Vitello d’Oro: «Vedendo le previsioni meteo abbiamo preferito fare così – dichiara Massimiliano Sabinot – e le prenotazioni dei nostri clienti stanno già arrivando. Siamo contenti». —