di
Luca Silvestri.
La sfida tra
Lazio e
Milan vale molto più di tre semplici punti.
Il rettangolo verde dello Stadio Olimpico è stato spesso teatro di spareggi in ottica europea. Tanti i crocevia che, nelle ultime annate, hanno reso protagonista la compagine biancoceleste per la qualificazione alla
Champions League. Nella mente dei tifosi capitolini resta ancora impressa la debacle per 2-3 contro l'
Inter di
Luciano Spalletti, che nel 2018 tolse all'ultimo respiro della stagione la partecipazione della
Lazio al più importante palcoscenico europeo per club.
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Nonostante la ferita non si sia ancora del tutto rimarginata, il giocattolo perfezionato in questi anni da
Simone Inzaghi si è abbondantemente rifatto con il quarto posto ottenuto nella scorsa annata. 78 punti sono bastati ai laziali per conseguire una qualificazione che mancava da ben 13 anni e che è stata soffiata ai rivali storici della
Roma, distaccati di otto lunghezze al termine dello scorso campionato di
Serie A.
Dura da sette stagioni, invece, l'assenza del
Milan dal palcoscenico della
Champions League. Una squadra, quella del 2013, alla fine di un ciclo e molto diversa - per gioco e interpreti - rispetto a quella salita in cattedra dal termine della scorsa stagione e fino a questo punto del campionato. Un organico giovane e rivitalizzato da un tecnico come
Stefano Pioli, equilibratore mentale dello spogliatoio e bravo a lavorare con interpreti ancora agli albori della propria maturazione calcistica.
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Oggi la storia passata non conta più.
Entrambe le compagini arrivano da due sconfitte decisamente pesanti. La
Lazio non è nel suo miglior momento, specialmente per la condizione fisica della maggior parte dei suoi attori protagonisti. L'insuccesso per 5-2 maturato nell'ultimo match contro il
Napoli, rispecchia alla perfezione la difficoltà dei biancocelesti sotto il profilo della forma nei novanta minuti. Una discontinuità fisica che nasce, indubbiamente, dalla rosa corta e non assortita nel migliore dei modi durante la scorsa finestra estiva di calciomercato.
Pochi gli acquisti messi a segno dalla dirigenza di
Claudio Lotito, specialmente considerando l'impegno extra della
Champions League e le imprevedibili dinamiche legate al
Covid 19, che - come successo a molti altri club - hanno penalizzato senza dubbio la rosa delle scelte di
Simone Inzgahi.
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Pochi alibi però, per una stagione altalenante e che arriva adesso nel momento clou, visti tutti i prossimi impegni dei biancocelesti a partire proprio dalla gara con i rossoneri. Questi ultimi hanno a portata di mano la possibilità di riscattare un rush finale, al momento, decisamente infelice.
Troppi punti persi per strada dai ragazzi di
Pioli, che non hanno saputo reggere con continuità e in maniera adeguata la
febbre da vertice. Nonostante questo però, la classifica vede il
Diavolo ancora terzo e in grado di sorpassare l'
Atalanta bella e convincente di
Gian Piero Gasperini.
Una macchina perfetta quella allestita dal tecnico ex
Genoa, in lizza come
Milan e
Lazio per un posto tra le grandi d'Europa. I rossoneri, inevitabilmente, sono alla ricerca del contro sorpasso ai nerazzurri, avversari a distanza oggi, rivali sul campo domani, quando sul rettangolo verde del Gewiss Stadium - per l'ultima giornata del campionato - potrebbe andare in scena il match decisivo per la qualificazione alla prossima
Champions League.
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Per i rossoneri, così come per i bianconcelesti, l'Europa dei grandi passa però prima dallo Stadio Olimpico. Storia - recente o meno - e precedenti si azzerano, la parola passa al campo.