DIRETTA - A Montecitorio il presidente del Consiglio illustra il Recovery plan. Non è previsto un voto al termine delle comunicazioni
L'articolo Recovery, Draghi presenta il piano alla Camera: “Non solo numeri, parliamo del destino del Paese. Miopi visioni di parte peseranno sulle nostre vite” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Sono in corso nell’Aula della Camera le comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi sul Recovery plan. Draghi prende posto tra i ministri D’Incà (Rapporti con il Parlamento) e Franco (Economia). L’emiciclo è pieno di deputati, malgrado nel calendario dei lavori è previsto che oggi non si tengano votazioni. Ai banchi del governo, dove per le limitazioni dovute al Covid sono utilizzabili solo otto posti, ci sono anche i ministri Giorgetti e Lamorgese e quattro sottosegretari tra cui quello alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli.
“Ritardi, inefficienze e miope visioni di parte peseranno sulle nostre vite” – “Sbaglieremmo tutti a pensare che il Pnrr pur nella sua storica importanza sia solo un insieme di progetti, di numeri, scadenze, obiettivi. Nell’insieme dei programmi c’è anche e soprattutto il destino del Paese”, ha detto il presidente del Consiglio. Nel Pnrr c’è “la misura di quello che sarà il suo ruolo nella comunità internazionale, la sua credibilità e reputazione come fondatore Ue e protagonista del mondo occidentale. E’ questione non solo di reddito e benessere, ma di valori civili e sentimenti che nessun numero e nessuna tabella potrà mai rappresentare”. A proposito dei ritardi, ha detto Draghi: “Sia chiaro che nel realizzare progetti, ritardi, inefficienze e miopi visioni di parte peseranno sulle nostre vite soprattutto su quelle dei più deboli, i figli e nipoti e forse non ci sarà più tempo per porvi rimedio”. E “l’opera fallirà se in tutte le categorie, in tutti i centri non sorgeranno degli uomini pronti a sacrificarsi per il bene comune. A noi l’onere e l’onore di preparare nel modo migliore l’Italia di domani“.
Il ringraziamento al Parlamento – “Prima di concentrarmi sulla descrizione del piano vorrei ringraziarvi del prezioso lavoro di interlocuzione con istituzioni e parlamentari. La buona riuscita del piano richiede uno sforzo corale. Il Parlamento ha effettuato con rapidità un ingente lavoro di sintesi delle istanze, un lavoro che ha contribuito alla stesura finale del piano. Questo si è affiancato alla intensa collaborazione con diversi ministeri. Un lavoro che ha grandemente beneficiato dell’azione già svolta dal precedente governo”. “Gli enti locali sono determinanti nella riuscita del piano”, aggiunge ringraziandoli.
I tre obiettivi – “Il Recovery ha 3 obiettivi: il primo con un orizzonte ravvicinato è riparare i danni della pandemia, che ci ha colpito più dei nostri vicini europei, il pil caduto è dell’8,7, i giovani e le donne hanno sofferto di più il calo dell’occupazione. Le misure di sostegno hanno attutito l’impatto sociale ma questo si è sentito sulle fasce più deboli”. “Con una prospettiva più di medio-lungo termine, il Piano affronta alcune debolezze che affliggono la nostra economia e la nostra società da decenni: i perduranti divari territoriali, le disparità di genere, la debole crescita della produttività e il basso investimento in capitale umano e fisico. Infine, le risorse del Piano contribuiscono a dare impulso a una compiuta transizione ecologica”.
Le riforme e “il progresso verificabile su un portale” – “L’accento sulle riforme è fondamentale. Queste non solo consentono di dare efficacia e rapida attuazione agli stessi investimenti, ma anche di superare le debolezze strutturali che hanno per lungo tempo rallentato la crescita e determinato livelli occupazionali insoddisfacenti, soprattutto per i giovani e le donne. Le riforme e gli investimenti sono corredati da obiettivi quantitativi e traguardi intermedi e sono organizzate in sei Missioni”. Lo dice il premier Mario Draghi, spiegando che il progresso sarà verificabile “su un portale”. “I progetti di ciascuna missione mirano ad affrontare tre nodi strutturali del nostro Paese, che costituiscono obiettivi orizzontali dell’intero Piano. Si tratta di colmare le disparità regionali tra il Mezzogiorno e il Centro Nord, le diseguaglianze di genere e i divari generazionali”.
I fondi: 191,5 miliardi + 30,6 – “Le risorse fornite attraverso il Dispositivo di ripresa e resilienza della UE sono pari a 191,5 miliardi. Il Governo ha deciso di stanziare ulteriori 30,6 miliardi per il finanziamento di un Piano nazionale complementare da affiancare al dispositivo europeo. Questo piano complementare finanzia progetti coerenti con le strategie del PNRR, che tuttavia eccedevano il tetto di risorse ottenibili dal dispositivo europeo. Il PNRR e il Piano complementare sono stati disegnati in modo integrato: anche i progetti del secondo avranno gli stessi strumenti attuativi”.
La cabina di regia – “Le funzioni di monitoraggio, controllo e rendicontazione e i contatti con la Commissione Europea sono affidati al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Infine, è prevista una cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio, con il compito tra l’altro di interloquire con le amministrazioni responsabili in caso di riscontrate criticità nell’attuazione del Piano”.
L’ordine dei lavori – Sono 37 gli iscritti a parlare dopo l’illustrazione del premier Mario Draghi del Pnrr nell’aula della Camera. In tutto quasi quattro ore di dibattito, oltre l’intervento del presidente del Consiglio. Prima dell’inizio delle comunicazioni del presidente del Consiglio, sono state registrate alcune proteste per quanto riguarda il poco tempo a disposizione per la discussione del testo. Il primo a prendere la parola è stato il presidente dei deputati Fdi Francesco Lollobrigida: “Non basta una telefonata in Europa, è quest’aula che deve avallare i contenuti del Piano”, ha detto chiedendo il rinvio della discussione del Pnrr, “abbiamo avuto troppo poco tempo. Ricordo che il termine del 30 aprile non è perentorio”. Sulla stessa linea Andrea Colletti di L’Alternativa c’è: “Abbiamo avuto due ore, la versione aggiornata è alle 14 di oggi”. A titolo personale a nome di sinistra italiana è intervenuto anche Nicola Fratoianni. “Credo che si possa procedere alle comunicazioni. Prima di iniziare il dibattito” dopo le comunicazioni di Draghi convocherò una conferenza dei capigruppo”, ha detto il presidente Roberto Fico. “La giornata di oggi è stata decisa ed organizzata dalla capigruppo, per questi i lavori sono stati spalmati su due giornate”.
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