Il predicatore musulmano, in esilio negli Stati Uniti dal 1999, è ritenuto da Ankara l'artefice dei fatti del 2016, che portarono alla morte di 290 persone e al ferimento di altre 1500
L'articolo Turchia: 532 mandati d’arresto per connessioni con Gulen, ritenuto la mente del tentato golpe del 2016 proviene da Il Fatto Quotidiano.
Le autorità turche hanno ordinato l’arresto di 532 persone, di cui 459 militari in servizio, perché ritenuti in collegamento con il predicatore Fethullah Gulen, che Ankara è convinta sia la mente del tentato colpo di stato del 2016. L’indagine è stata condotta in 62 province come parte di una continua repressione contro la rete del predicatore musulmano, in esilio negli Stati Uniti dal 1999, per i fatti avvenuti notte tra il 15 e il 16 luglio 2016, che portarono alla morte di 290 persone e al ferimento di altre 1500. Gulen ha negato ogni coinvolgimento, ma le sue parole non hanno fermato gli arresti.
I pubblici ministeri di Istanbul hanno ordinato il fermo di 258 sospetti, tra cui militari in servizio come quattro colonnelli, un tenente colonnello, nove maggiori e oltre venti capitani. A Izmir, nella Turchia occidentale, è stata chiesta la detenzione di 274 persone, per lo più militari. Sulla scia del tentato colpo di stato, circa 80mila persone sono state trattenute in attesa di processo e circa 150mila dipendenti pubblici, militari e altri sono stati licenziati o sospesi. Più di 20mila persone sono state espulse dall’esercito turco.
L'articolo Turchia: 532 mandati d’arresto per connessioni con Gulen, ritenuto la mente del tentato golpe del 2016 proviene da Il Fatto Quotidiano.