I lavoratori del supermercato: «Impossibile conciliare vita e lavoro». I sindacati: «E l’azienda non risponde alle nostre richieste»
CASALGRANDE. Giornata di sciopero con presidio, oggi, per i lavoratori del Super Rossetto. Sono circa 70 i dipendenti del supermercato di Casalgrande facente parte del noto gruppo alimentare. L’adesione alla protesta, che si svolge in un giorno, come il sabato, di grande affluenza, si prospetta elevata: l’assemblea dei lavoratori per decidere la vertenza ha dato l’ok unanime. Il presidio dei lavoratori, davanti al punto vendita di via Statale 467, si svolgerà nella mattinata.
Le due principali sigle sindacali, Filcams-Cgil e Uiltuc-Uil, annunciando lo sciopero, che si svolgerà per l’intero turno di lavoro, precisano che esso è stato indetto dopo che, nonostante gli incontri tra sindacato e direzione aziendale, non sono giunte risposte ai problemi sollevati.
Nodo del contendere sono l’organizzazione del lavoro e la programmazione oraria dei turni. Il tema posto dai sindacati e dai lavoratori è quello che riguarda la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Cosa assai difficile ora con turni “spezzati” forniti con pochissimo anticipo e che prevedono un’ampia pausa: tre ore nelle quali molti dei dipendenti, che non abitano nel comprensorio ceramico, non possono fare rientro nelle proprie abitazioni prima di tornare per la seconda parte della giornata lavorativa.
«L’orario di lavoro – spiega Alessandro Gabbi della Filcams Cgil – viene fornito il venerdì per il lunedì e prevede turni spezzati con conseguente saturazione della giornata. Le richieste fatte riguardano la consegna dell’orario di lavoro con 15 giorni di anticipo e la possibilità di fare orario continuato da lunedì a giovedì, le giornate con minor afflusso, a rotazione, distribuito in turni».
Ma alle richieste dei lavoratori l’azienda non ha dato finora risposta. Tanto che già nel punto vendita i dipendenti applicano la forma di protesta dell’astensione dagli straordinari.
«Non abbiamo avuto da parte di Rossetto un approccio volto alla ricerca di una soluzione – si legge nella nota diffusa dai sindacati per annunciare lo sciopero – né spiegazioni sufficienti e accettabili per giustificare lo stato delle cose pertanto domani (oggi, ndr) 24 aprile saremo in sciopero, con presidio dalle 10 alle 12, davanti l’ingresso del punto vendita».
«I lavoratori chiedono rispetto e la possibilità di poter organizzare con il congruo anticipo la propria vita privata – spiegano infine i sindacati –. Sono persone che hanno garantito la propria presenza lavorando con continuità anche durante le fasi più acute della pandemia, eppure in cambio non hanno ottenuto nemmeno la possibilità programmare la settimana lavorativa». —
M.F.
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