I progetti del Comune spinti dal boom di prenotazioni per il Mac. L’idea: coinvolgere altre amministrazioni per una vetrina della zona
CASTEGGIO. Ripartire puntando sul polo museale e sulle potenzialità dell'area Truffi (che un tempo ospitava la rassegna di vini), per fare diventare Casteggio la capitale del turismo in Oltrepo. Turismo tra vini e cultura: senza dimenticare che a Mairano, fuori dal contesto gestito dall’ente pubblico, negli spazi della Fondazione Bussolera Branca è ospitata la Casa dell’Art Brut divenuto uno dei centri più importanti a livello internazionale per questa forma d’arte. Sfide. Il sindaco Lorenzo Vigo è deciso a valorizzare i gioielli di casa.
Sindaco, come vive Casteggio questo momento di incertezza?
«Anche il nostro Comune è stato colpito dalla pandemia, ma stiamo cercando di guardare al futuro con fiducia. Stiamo facendo investimenti sui lavori pubblici: riteniamo che, collaborando con gli altri Comuni, le risorse di Casteggio potrebbero essere importanti per ripartire, pensando alle potenzialità di turismo ed enogastronomia».
Qual è la risorsa locale che ritiene possa fare da traino?
«Certamente il Mac, il Museo archeologico alla Certosa Cantù che ha dimostrato, anche in questo periodo, di poter calamitare l'attenzione: potrebbe essere il vero volano per il rilancio dell'immagine di Casteggio e dell'Oltrepo».
Un ruolo impegnativo, a cosa si deve tanta enfasi?
«Durante il lockdown, che ha portato ad aumentare la comunicazione via web e in particolare sui social, abbiamo visto che l'interesse per il nostro museo è davvero grande, come poi è stato confermato nella parentesi della riapertura».
Quando avete potuto far tornare il pubblico, avete avuto un riscontro particolare?
«Sì, abbiamo avuto prenotazioni, più del solito, e abbiamo potuto riscontrare un grande interesse di persone da fuori. Quindi sono convinto che il comparto culturale possa essere un polo di attrazione, assieme naturalmente al settore enogastronomico».
A proposito di enogastronomia, l'area Truffi è stata teatro di diversi eventi, ma anche lei sconta il blocco a causa della pandemia. Cosa pensa per il suo futuro?
«Potrà avere un ruolo, anche se si tratta di una struttura grande e impegnativa. Non è facile immaginare dei progetti per utilizzarla e rilanciarla, di certo non da soli».
Avreste bisogno della collaborazione del territorio?
«Più che altro si tratta di un complesso con grandi potenzialità, come ha dimostrato per le vaccinazioni, anche se, poi, si è persa l'occasione, non per demerito nostro. E' chiaro che rilanciarla vorrebbe dire avere risorse che per un Comune sono oggi difficili da reperire: la via più sostenibile è avere partner interessati ».
Parliamo dell'hub vaccinale, cosa pensa di come sono andate le cose?
«L'area Truffi sarebbe stata un'ottima risorsa per organizzare le vaccinazioni, si tratta di una grande occasione persa dalle istituzioni. Noi eravamo disponibili, ci spiace sia andata così. Ma guardiamo oltre e pensiamo a nuovi progetti».
In concreto c'è già qualche idea per essere pronti alla ripartenza?
«Stiamo lavorando con altri 25 Comuni a un progetto di promozione turistica che permetterà di mettere in vetrina le risorse di tutti. Era stato finanziato dalla Fondazione Gal prima della pandemia e ora stiamo per concretizzarlo, con portale web e app».
Lei prima ha parlato della difficoltà a trovare risorse, come sta gestendo questa situazione il Comune?
«Stiamo già facendo tanti investimenti sul territorio, con soldi che arrivano dai bandi. Non escludo che in fase di valutazione del bilancio riusciremo a recuperare dagli avanzi degli anni precedenti altre risorse. Sicuramente proseguiremo nel sistemare strade e marciapiedi e poi vorremo investire su strutture sportive, cimiteri e interventi di manutenzione sulle scuole». —
Alessio Alfretti
