Il direttore dell’Asst Stradoni: «Siamo partiti in ritardo ma ora recupereremo il terreno perduto»
MANTOVA. Fa discutere quella Mantova maglia nera in Lombardia nella corsa ai vaccini. Soprattutto perché, all’opposto, c’è Cremona, la più virtuosa. E Mantova e Cremona fanno parte della stessa Ats Val Padana. Perché? «Perché siamo partiti con quindici giorni di ritardo con le vaccinazioni – risponde il direttore dell’Asst di Mantova Raffaello Stradoni – siamo indietro di 6mila dosi, quattro giorni di lavoro, Ma questo non ci preoccupa, recupereremo». Di mezzo c’è stato anche il taglio delle dosi che in marzo ha rallentato il lavoro, fin quasi a fermarlo per due settimane. Ora va meglio. Dopo un periodo in cui i vaccini arrivavano col contagocce, «la settimana prossima ci arriverà il 40% in più dei vassoi da 1.170 dosi l’uno. Finora erano 10, dopo saranno 14 (quindi da 11.700 a 16.380 dosi). Questa settimana eravamo contati, ma poi riusciremo ad andare avanti meglio. Le prenotazioni per gli over 60enni? Stanno andando forte».
prenotazioni e Disguidi. Ultimamente a provocare polemiche è stato anche il dirottamento dei vaccinandi, in fase di prenotazione, dal palasport Grana Arena al centro vaccinale di Castiglione delle Stiviere. «Non sappiamo spiegarci il perché – ammette Stradoni – i nostri informatici dicono che dipende delle fasce orarie di prenotazione. L’unico libero era Castiglione e la piattaforma ha indirizzato tutti lì. Eppure giovedì 22 aprile al Grana Arena avevamo 20 posti liberi e 40 li abbiamo sabato 24 aprile. Poi va considerato il fatto che Castiglione è vicino al centro vaccinale di Desenzano e molti mantovani si sono rivolti lì. Tutti i nostri centri non hanno riferimenti vicini, sono interconnessi ma non sono collegati con l’esterno».
Partiti prima ma con degli errori. E Ats, da cui dipende il coordinamento delle vaccinazioni su tutto il territorio mantovano-cremonese, cosa dice? «Quando siamo partiti con la fase uno-bis – spiega la direttrice sanitaria Silvana Cirincione – a Cremona c’erano quasi duemila persone in più. Inoltre, Cremona ha aperto subito, l’8 marzo, l’hub massivo. E per un errore di Aria (la prima piattaforma regionale di prenotazione, ndr.) sono state attivate otto linee, quattro all’ospedale e quattro nell’hub, quando invece avrebbero dovuto restarne aperte solo quattro. E questo è andato avanti per tutta la settimana. Poi c’è stato Soncino, comune arancione rinforzato dove abbiamo vaccinato tutti, dai sessant’anni in su. Qui, poi, per un errore si sono inseriti anche altri Comuni che potevano prenotare in farmacia. E poi Crema, il cui centro ha aperto da subito anche la domenica e il giorno di Pasqua. Poi si tenga conto che molti mantovani si rivolgono al centro di Casalmaggiore».
Per Mantova ha pesato anche il diverso tipo di organizzazione scelto: «Mantova – spiega la direttrice sanitaria – ha preferito partire con i centri nelle sue strutture ospedaliere e con una-due linee. È la cosiddetta organizzazione più di prossimità, una delle due opzioni, con i centri massivi, poste dalla Regione». E afferma: «Questa è una gara contro il virus ma non a chi è il più bravo. Tutti lavoriamo con coscienza e al massimo delle possibilità. I risultati sono abbastanza buoni visto che siamo al 93% degli over 80 autonomi vaccinati e al 47% di quelli non autonomi. Abbiamo già dato disposizione perché le Usca intervengano con i medici di base e gli infermieri di famiglia per le vaccinazioni a domicilio».
I dati negli hub. A mercoledì scorso 21 aprile le vaccinazioni anti-Covid somministrate nel Mantovano erano 94.154, così suddivise: 64.218 dalla Asst di Mantova e 29.936 da altre strutture (Rsa ed erogatori privati). Gli over80 autonomi immunizzati erano 21.011, il 93% del totale, mentre gli over 80 non autonomi 2.094, il 47% del totale. Se suddividiamo i vaccinati per fascia d’età si vede che quelli che hanno ricevuto almeno una dose dai sedici ai cinquantanove anni erano 26.955 (12%), dai 60 ai 64 anni 3.004 (11%), dai 65 ai 69 2.504 (11%), dai 70 ai 74 2.087 (9%), dai 75 ai 79 4.165 (23%). Il 12 aprile scorso, data dell’ultima rilevazione Ats, le vaccinazioni erano 73.858.
Riabilitazione respiratoria. Da maggio 2020 è attivo, nel reparto di pneumologia dell’ospedale di Mantova, un percorso di riabilitazione respiratoria per i pazienti guariti dal Covid. Fino ad oggi sono 60 le persone seguite dal personale della medicina fisica e riabilitativa della Pneumologia e dell’Unità di terapia intensiva respiratoria. L’accesso alle cure avviene su richiesta del medico di base, previa visita specialistica dello pneumologo.