Il direttore artistico D’Alessandro: «Il limite di mille spettatori è possibile solo se il concerto si fa con soldi pubblici»
LUCCA. Mille spettatori come limite massimo per gli eventi all’aperto: gli eventi con un pubblico più numeroso restano sospesi, almeno finché l’andamento della situazione epidemiologica non lo consentirà. Questo prevede il decreto riaperture emesso dal governo mercoledì 21 aprile; per il Lucca Summer Festival oggi una previsione del genere significherebbe tutto il contrario della riapertura, ovvero annullare un’altra edizione.
«Un evento con mille spettatori è sostenibile solo da chi lo organizza con soldi pubblici – dice fermo Mimmo D’Alessandro, direttore artistico della manifestazione –. Per chi lo fa come impresa, è un limite insostenibile. È chiaro che questo provvedimento ci danneggia: di questo passo ci faranno saltare anche l’edizione di settembre a cui stiamo lavorando. Il numero “mille” detto a caso non ha veramente alcun senso».
C’è molto scoramento nelle parole di D’Alessandro. «La nostra categoria non ha mai smesso di fare pressioni sul governo – spiega – ma sempre in modo civile e costruttivo. In Inghilterra, negli Stati Uniti, i concerti all’aperto stanno ripartendo. Invece in Italia siamo sempre a questo punto. Se però a settembre riaprono gli stadi, i concerti all’aperto dovrebbero seguire in automatico. Se negli stadi che ospiteranno i campionati europei si dice che potranno entrare fino a diciottomila persone, io tranquillamente potrò accoglierne diecimila sugli spalti. Ovviamente in tutta sicurezza, questo è indubbio e nel nostro interesse. Da parte nostra, ci prendiamo l’impegno a proteggere e coccolare le persone, ma anche il governo deve starci vicino».
Stadio fa così rima con concerto. La D’Alessandro e Galli sta concentrando tutta la programmazione 2021 su Lucca, che offre lo scenario unico dal punto di vista artistico e monumentale degli spalti delle Mura: i concerti del Lucca Summer Festival 2021 dovrebbero svolgersi tutti qui, ovviamente con un numero contenuto di spettatori. «Noi non stiamo comunque fermi: continuiamo a lavorare per settembre – ribadisce D’Alessandro – con tutti i nostri tecnici e tutti i nostri ingegneri. La nostra attività si concentra sugli spalti delle Mura, in un’area che potrebbe contenere fino sessantamila persone puntiamo a portarcene diecimila, tutti sedute e distanziate. L’ultimi decreto del governo – prosegue – ha destato molto scetticismo anche tra gli artisti: di questo passo, con tutto questo clima di incertezza, sarà difficile anche trovare artisti disponibili se ancora non possiamo programmare. In realtà scettici lo siamo tutti. Noi ci stiamo impegnando ma la politica deve fare la sua parte. Ci sentiamo abbandonati da tutto e da tutti».
Anche per una società del calibro della D’Alessandro e Galli, il perdurare dell’emergenza sanitaria, sta creando molte difficoltà. «Il nostro settore è stato il primo a chiudere e l’unico o quasi che non ha ancora riaperto – si sfoga il direttore artistico del Lucca Summer Festival –. Abbiamo trenta dipendenti; abbiamo avuto la cassa integrazione ma che comunque abbiamo sempre anticipato noi come società».
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