TRIESTE Sette studenti su dieci dei 51mila iscritti alle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia seguiranno da lunedì 26 aprile le lezioni in presenza. La media tra il 100% che amministrazione regionale, Ufficio scolastico e prefetture suggeriscono per classi prime e quinte e una percentuale più bassa per seconde, terze e quarte. Si è lavorato su più tavoli per programmare l’ulteriore incremento, dal 50% al 70%, della didattica in presenza a seguito del nuovo decreto Draghi.
Il 70%, anziché il 60% concordato con i territori, è una quota che il presidente Massimiliano Fedriga ha contestato e che punta a modificare, ma la Regione intanto si attrezza rispolverando un piano trasporti, ricorda l’assessore Graziano Pizzimenti, che è stato tarato per gestire il 75% delle presenze e che dovrebbe dunque reggere alla nuova soglia con i doppi turni in provincia di Udine, 150 bus e corriere aggiuntivi e pure i pullman previsti dalle Ferrovie nel caso di treni oltre il limite di capienza. Con l’incognita, tuttavia, di una settimana in cui, con il Fvg in zona gialla come pare scontato, agli studenti si aggiungeranno sulle strade anche gli spostamenti da riapertura dei locali pubblici.
«Quando abbiamo costruito il piano – ricorda il prefetto di Trieste Valerio Valenti –, la gran parte delle attività era chiusa. Dobbiamo dunque capire la tenuta del sistema trasportistico nel nuovo scenario, mentre sul fronte dell’edilizia scolastica non emergono criticità». La raccomandazione agli istituti, contenuta in una circolare a firma Regione e Ufficio scolastico, è di predisporre le condizioni per una presenza media del 70% da lunedì prossimo, «prestando particolare attenzione alle quinte, ovvero circa 10mila ragazzi che dovranno affrontare l'esame di maturità», precisa l’assessore all’Istruzione Alessia Rosolen. Valenti ci aggiunge anche le prime: per i più grandi e i più piccoli delle superiori si cercherà di avvicinarsi al 100%. Fondamentali saranno però i controlli all’esterno degli istituti, in particolare alle fermate dei mezzi (che non potranno essere riempiti oltre il 50% come da riconfermato paletto nazionale).
Il vicepresidente Riccardo Riccardi, nell’informare che il Fvg è la regione con la più alta quota di vaccinati nel comparto scolastico (23.153 dipendenti sui 24.892 che hanno fatto domanda, il 93%, hanno già ricevuto la prima dose), «un risultato ottenuto grazie al supporto dell'Usr, degli istituti e dei sindacati», rimette in campo i volontari della Protezione civile: «Dall'inizio dell'emergenza hanno risposto prontamente a tutte le richieste di supporto e anche in questo caso sono pronti fare la propria parte. Se la scuola è senz’altro un luogo sicuro, dobbiamo concentrare l'attenzione sul trasporto pubblico per evitare assembramenti». Un tema sottolineato anche da Rosolen, che non dimentica che lunedì ci saranno anche le lezioni in presenza anche nelle università (il rettore di Trieste Roberto Di Lenarda ipotizza 2-3mila persone). «Un fattore del quale dobbiamo tenere conto nel quadro complessivo degli interventi anti-Covid», osserva l’assessore all’Istruzione. E anche i sindacati di categoria, pur nella soddisfazione di vedere i ragazzi di nuovo a scuola, con il personale vaccinato, insistono sul nodo Tpl. Adriano Zonta (Cgil Flc), Tina Cupani (Cisl Scuola) e Ugo Previti (Uil Scuola) guardano già a settembre sollecitando a una voce sola un piano che consenta il rientro al 100% per tutte le classi. Classi, avvertono, «da comporre con numeri più bassi di studenti».
