Grosseto. Dal 2009 è uno degli angeli di Anteas, l'associazione dei pensionati della Cisl che aiuta chi non ha da che mettere in tavola.
GROSSETO. Cresce con un’evoluzione preoccupante il numero di famiglie grossetane che non sono in grado di far fronte alla spesa alimentare. Nei primi tre mesi del 2021, per esempio, sono aumentate del 37,5 per cento le persone assistite con la consegna di pacchi di alimenti da Anteas, l’associazione di volontariato nata in seno alla federazione pensionati della Cisl di Grosseto: tra gennaio e marzo 2020 erano state 1.264, mentre quest’anno sono state 1.738 per 526 famiglie. E mentre si allargano i confini di questa emergenza, si scopre che – nonostante la pandemia da coronavirus renda più complicati anche gli slanci generosi verso gli altri – ci sono volontari che continuano a dedicare la loro vita a chi arranca.
chi è
Ha 71 anni Fabio Bagnoli e dice che deve stare sempre in movimento perché le sue gambe funzionino bene. Sarà, ma al posto suo, per stare in salute, molti avrebbero scelto di fare altro rispetto a ciò che fa lui. La sua giornata inizia alle 9 e termina alle 19,30: la moglie Renata, compagna di una vita, sposata nel 1973, ogni tanto gli ricorda che potrebbe prendersela con più calma, ma da quell’orecchio lui non ci sente. È entrato a far parte di Anteas nel 2009, subito dopo la pensione giunta dopo una vita di lavoro iniziata da ragazzino quando faceva il marmista – sulle orme del padre abile scalpellino – e trascorsa poi al servizio degli altri, prima come autista poi come addetto allo spazzamento delle strade.
sempre in movimento
«La mia giornata inizia alle 9 – racconta Fabio – A quell’ora sono in via Parini, nella sede di Anteas. Da lì si parte in auto per andare ai due negozi Lidl, alla Cittadella e alla Stazione; qui si ritirano frutta e verdura: se in un sacco di mele ce n’è una marcia, il supermercato non lo può vendere, ma noi lo apriamo e la togliamo». A questo punto si torna in via Parini e si fa la cernita dei prodotti, fino alle 10, 30-11. Poi c’è una specie di pausa, che si impiega per sistemare il magazzino. Alle 14 si ripulisce tutto e alle 15 si apre la sede: arrivano le famiglie per ritirare i prodotti alimentari freschi. Si va avanti fino alle 18». È finita la giornata di Fabio? No, non ancora. «Alle 18, 30 si riparte – continua – destinazione il panificio 900 di via Monterosa: qui si ritirano pane, schiaccia, pizza. E si riparte per la sede dove riponiamo tutto in celle frigorifere per la consegna il giorno successivo». Poi c’è anche l’impegno di accogliere i doni generosi della Salumi Subissati di Roccastrada che mette a disposizione salsicce e porchetta o quelli del pastaio Roberto Delli di via Topazio a Grosseto che dona la sua pasta fresca fatta a mano. O i biscotti di Corsini o le marmellate e il miele della Selva di Orbetello. Oppure c’è da andare a Firenze – «Vado io», dice Fabio – al Banco alimentare». O c’è da passare al setaccio «i volantini dei supermercati per fare acquisiti con le migliori offerte»: le risorse del cinque per mille pro Anteas ci sono, ma devono essere ben impiegate.
gli incontri
Fabio non dimentica di essere nato in una delle baracche di legno di Porta Vecchia dopo che i genitori – finita la guerra – decisero di lasciare Gavorrano per trovare fortuna in città; né ha scordato che la merenda quando era un bimbetto altro non era che una fetta di pane passata sotto l’acqua con l’aggiunta di un pizzico di zucchero. Sarà forse anche per questo che il suo sguardo sugli altri non è mai distratto. «Tanti si vergognano – dice – C’è chi la prima volta si fa avanti per chiedere solo un pacco di pasta e un po’ di pomodoro; noi diamo subito di più, cominciando da una chiacchierata» per fare sentire tutti accolti. Alla consegna dei pacchi in via Parini ci sono le donne, e non per buonismo: «Forse così si sentono più a loro agio», è il “passo” di Anteas. «In questi ultimi mesi – aggiunge – sono molti i lavoratori stagionali che la scorsa estate non hanno trovato impiego e oggi sono in grande difficoltà: famiglie di giovani, con figli, oppure donne sole che avevano stipulato un mutuo per l’acquisto di una casa e poi non hanno più lavorato». «Ma c’è anche chi – sottolinea – viene per dirci: “Non prepararmi più il pacco perché ho trovato lavoro”. E questo è molto bello». Poi, conclude: «Ci sto rimettendo un po’ di benzina, usando spesso la mia auto, ma va bene così. Sono soddisfatto. E magari, quando mi fermerò io, ci sarà qualcuno che mi aiuterà». Il tempo libero è poco eppure Fausto trova il modo di coltivare le sue passioni: l’orto e otto gatti. –