TRIESTE Rt sempre più basso (0,72 dallo 0,79 comunicato la scorsa settimana) e pure incidenza all’ingiù: da 219 a 137 casi sommati in sette giorni ogni 100.000 abitanti. I numeri della bozza del monitoraggio settimanale (5-11 aprile) “ministero della Salute-Istituto superiore di sanità-cabina di regia”, trasmessa come di consueto alla task force regionale, si confermano per il Friuli Venezia Giulia da zona arancione.
Tanto più perché la fotografia è sul periodo pasquale, che ha fisiologicamente visto rallentare sorveglianza e tracciamento, con meno tamponi e di conseguenza positivi al coronavirus. Nello stesso monitoraggio si registra il calo dei contagi trasmessi alla Pc (da 3.419 a 1.892, -44,7%), ma anche la riduzione del rapporto positivi/tamponi (dal 13,7% all’11%), dei focolai attivi (da 1.601 a 1.154) e dei nuovi focolai (da 410 a 351).
Diminuiscono inoltre i tassi di occupazione dei posti letto con pazienti Covid (il dato è al 13 aprile): dal 46% al 43% in terapia intensiva (ma la soglia di sicurezza è del 30%), dal 47% al 39% nelle aree mediche (sotto la soglia del 40% indicata dal governo).
Negli ultimi giorni, dopo l’”effetto Pasqua”, la curva scende a minore velocità. Considerando però che l’incidenza dei casi/sette giorni/100.000 abitanti ieri era a quota 172 (sulla base dei positivi del bollettino della Protezione civile, il tetto oltre il quale si va in zona rossa è 250), la conferma dell’arancione pare scontata.