L’Asl ha pubblicato l’elenco delle “zone carenti”: mancano soprattutto i dottori della guardia medica
PRATO. Hanno quell’età in cui occorre per forza appendere il camice al chiodo, Covid o non Covid. Perché 70 anni, si sa, sono il limite massimo per fare il medico di base in convenzione con l’Asl. Tra quest’anno e il 2022, il momento della fatidica pensione arriverà per dieci medici di medicina generale e due pediatri: quattro lasceranno l’ambulatorio nella seconda metà del 2021, otto nel corso del 2022. Ma c’è sempre la possibilità di richiedere la pensione prima, grazie a una “finestra” che si apre a 68 anni.
In 15.000 senza medico. Toccherà ai professionisti nati nel 1951 e nel 1952 salutare i propri pazienti per raggiunti limiti d’età: essendo molti di questi “massimalisti” (fino a un massimo di 1.500 pazienti), questo significa che almeno 15mila assistiti di Prato e provincia dovranno cambiare il nome del proprio medico fra quest’anno e il 2022. Non proprio l’ultimo dei pensieri in mezzo a una pandemia. In vista di questi pensionamenti, l’Asl Toscana Centro corre ai ripari formalizzando l’elenco delle “zone carenti”: è una delibera firmata dal direttore generale Paolo Morello Marchese a individuare 18 posti da coprire nell’assistenza primaria (15 a Prato, due a Montemurlo e uno a Poggio a Caiano) e ben 28 posti nella continuità assistenziale (servizio di guardia medica) dove si registra un’emorragia ancora più importante. Sono conteggi riferiti al 2021, sulla base di una serie di parametri incrociati dall’Asl: il numero della popolazione, quello dei medici presenti e la previsione di cessazioni per quest’anno. «L’impatto dei pensionamenti è controbilanciato dal recente inserimento di nuovi giovani medici di medicina generale – sottolinea Guido Moradei, presidente dell’Ordine provinciale dei medici – Preoccupa soprattutto la carenza di pediatri a causa del numero basso di posti legati alla specializzazione».
Chi andrà in pensione. Volendo fare una “mappa”, il grosso dei pensionamenti è rimandato all’anno prossimo. Ma a settembre dovrà congedarsi dai suoi pazienti il dottor Angelo Muscarà e, prima ancora, Saverio Mario Dabizzi, storico pediatra con gli ambulatori a Tobbiana e via Pistoiese (70 anni il 15 agosto). Pensione in arrivo anche per il dottor Ivo Antiga (ottobre) e per la dottoressa Barbara Linda Maria Becheri (dicembre). Nel corso del 2022, a uscire dalla convenzione con l’Asl per anzianità di servizio saranno sei medici di medicina generale e una pediatra: Tito Giovanni Pietro Giuliano, Massimo Giuseppe Pacini, Nadia Magnani (Vernio), Lauro Fioravanti (Montemurlo), Leonardo Matucci, Roberto Marini, Elisabetta Terlicher (Poggio a Caiano).
Sos guardia medica. L’emergenza sanitaria li ha arruolati soprattutto nelle file delle Usca, le unità speciali di continuità assistenziali in prima linea sul territorio. Ecco perché mancano all’appello a Prato 28 guardie mediche. Una carenza cronica che la nostra provincia si trascina da anni ma che con la pandemia è diventata più evidente, complice un trattamento economico migliore che ha invogliato diversi medici della continuità assistenziali a scegliere il servizio nelle Usca. «A Prato i posti sono quasi tutti vacanti – sottolinea Niccolò Biancalani, vicesegretario della Fimmg – Si attende il bando della Regione per coprirli ma il problema è a monte. Una volta il servizio di guardia medica era considerato la porta d’accesso per la medicina generale – spiega Biancalani – Ora non è più così e si è creato ancora più turnover». La coperta è corta anche per i medici di base: quelli che quest’anno usciranno dal corso di medicina generale si contano sul palmo della mano. «È dura trovare colleghi che ci sostituiscano», confessa Biancalani. Guai insomma ad assentarsi in questo periodo, con l’impegno dei vaccini antiCovid per over 80.