FIRENZE. Dopo lunghi e arrovellati calcoli, sposta un po’ di dosi qui, ripiglia una manciata di fiale là, anche Eugenio Giani a un certo punto se ne convince: «Via, basta. Ormai è chiaro – si inalbera in riunione – Noi la macchina ce l’abbiamo, ma ci manca il carburante. Chiamiamo il generale Figliuolo!» Ché insomma figliuoli, da giorni agli uomini cui è affidata la campagna vaccinale in Toscana sembra d’essere trattati da mariuoli.
Chi comanda a Roma puntiglia, riprende, rimbrotta ogni volta che le colonnine dei grafici ristagnano lì, ferme al solito livello. Solo che prima di farlo – masticano amaro in Regione – dovrebbero dare un’occhiata al livello delle consegne. Scarse, su certi vaccini nulle. Per questo il presidente di prima mattina alza il telefono e interroga il commissario. Il pressing vale un extra, 2.200 dosi di AstraZeneca in più che potrebbero essere rimesse in palio nei prossimi giorni per un nuovo click-day sui settantenni. Proprio ieri s’è capito che ormai la popolazione, insieme a quella per le riaperture, è contagiata da una pharmaci sacra fames, una sete disperata di vaccino. In due sole ore sono andati in fumo 15.540 posti. Iniezioni che verranno eseguite fra domani e sabato. Addirittura 2.656 dosi sono state prenotate nei primi 15 secondi. Poco prima dell’apertura, nel pomeriggio, la piattaforma ha registrato 439.833 click. Sugli over 70 la Toscana sarebbe pure una delle regioni più avanti, ma le previsioni non promettono benissimo. La prossima settimana sono annunciate 15-20mila dosi di Astra e questa volta non si scappa: vista l’aleatorietà delle forniture della casa anglo svedese, una parte dovrà essere conservata per i richiami da iniziare il 6 maggio.
E ai richiami basteranno appena le poche dosi annunciate da Moderna. Per questo si pensa di destinare 25mila delle 94mila dosi Pfizer previste per la prossima settimana proprio agli estremamente vulnerabili, molti dei quali ieri hanno ricevuto l’sms con le indicazioni per la vaccinazione: 36mila saranno chiamati dalle Asl, altri 12.100 possono prenotare. Ma i tempi della campagna per i fragilissimi, che dovrebbero avere priorità assoluta, si allungano ancora. Sono 57.730 i protetti finora, ne restano circa altri 60-70mila, ma molti non riusciranno a trovare la dose fino a metà maggio.
Non solo. Martedì sera, in videoriunione, dalla Regione è partito un richiamo ai medici di famiglia. Quasi una strigliata. Soprattutto a coloro che in questi giorni, pur proseguendo le vaccinazioni agli over 80, non le registrano sul portale dedicato e collegato all’anagrafe nazionale dei vaccini. Un guaio, hanno spiegato dall’assessorato, perché il generale Figliuolo ha stabilito un criterio di efficienza per la distribuzione delle dosi alle Regioni. Chi resta sotto le aspettative, rischia una decurtazione. Per questo anche in questo fine settimana i medici che non sono riusciti a completare le agende, potranno indirizzare i loro pazienti agli hub vaccinali. Guai, figliuoli, a non raggiungere l’obiettivo delle prime dosi a tutti entro il 25 aprile. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
