MANTOVA. Mentre inizia il conto alla rovescia per l’ultima scadenza del 15 aprile stabilita dal tribunale per il deposito del piano di concordato, alla Corneliani procede il lavoro della mini-linea per gli abiti su misura da consegnare ai clienti in vista dell’estate. Ai primi oltre cento capi già in via di ultimazione, si sono aggiunti altri cento ordini che verranno realizzati tra la prossima settimana lavorativa e quella successiva. Intanto le Rsu della casa di moda hanno mandato una richiesta di incontro ai vertici aziendali sull’organizzazione del rientro in fabbrica per la produzione della collezione autunno-inverno.
Collezione che resta slegata dalla mini-linea per i su misura partita alla fine del mese scorso per velocizzare le consegne e ben vista anche dai sindacati quale primo passo concreto all’insegna della continuità produttiva e commerciale. Quella continuità garantita in prima battuta dalla svolta verso un concordato in continuità indiretta uscita dal tavolo Mise di martedì 23 marzo con l’annuncio dell’investimento di 7 milioni da parte di Investcorp e lo sblocco dei 10 del fondo salva-imprese, poi dall’accordo del 31 marzo Invitalia-Investcorp per la creazione di una newco che vedrà lo Stato socio al 49% con due rappresentanti su cinque nel cda, quindi dal deposito di un’offerta vincolante ad azienda e tribunale per l’acquisizione di ramo d’azienda comunicato al vertice romano del 1° aprile, che ha dato il via al rush finale di trattative per l’accordo sindacale firmato il 7 che nel garantire la centralità di Mantova ha evitato 150 licenziamenti con un piano di uscite volontarie incentivate.
Ora tocca ai passaggi dettati dal tribunale. La proposta di concordato in continuità indiretta deve essere depositata in tribunale entro giovedì prossimo, corredata, tra le altre documentazioni, dalla relazione di un professionista scelto dall’azienda chiamato ad attestare la fattibilità del piano. Si tratta del primo step a cui seguiranno la relazione del commissario giudiziale, prevista per l’estate, quindi il voto dei creditori e infine l’eventuale omologa al piano di concordato che vedrà a fine anno nascere la Corneliani 2.0. —
m.v.
