DESENZANO DEL GARDA. Ricordate la piccola madonnina che rallentò i lavori della Casa del Popolo nella saga di Don Camillo e Peppone, la fortunata serie di film tratti dai romanzi di Giovannino Guareschi? Una vicenda simile si sta verificando nel mezzo di uno dei cantieri più grandi d'Italia, quello della Tav, opera che in molti hanno cercato di fermare o rallentare. Le macchine ormai sono in movimento da mesi; la trivella nel cantiere di Lonato lavora a pieno regime ma, a metà strada fra il territorio di Desenzano del Garda e San Martino della Battaglia, c'è una casetta di legno e lamiera dove vivono una giovane coppia di Sinti italiani con i loro tre figli, due piccoli e uno adolescente.
Una vicenda da romanzo se non fosse un vero dramma per questa famiglia che, da settimane, vive nella polvere, circondata da camion, ruspe e rumori. Il terreno dove c'è la casa è di proprietà del comune di Desenzano e si trova proprio sul tracciato della nuova ferrovia ad alta velocità acquistato dal consorzio CepavDue. Da circa un anno la famiglia deve andarsene ma qui sorge il problema perché, a quanto pare, non ci sono soluzioni. Il proprietario ha spiegato alla stampa che la casa è stata costruita in modo regolare e le utenze sono pagate. La questione ora è nella mani dei Servizi Sociali di Desenzano ma il tempo stringe perché il cantiere, come si può seguire dal sito mobilita.org, avanza e il tempo sta per scadere. Nel film di Don Camillo la vicenda si chiuse con un miracolo e una revisione, insperata, del progetto. —