La bottega di Zulli era un punto di riferimento
VOLTA MANTOVANA. Nella notte tra venerdì e sabato scorsi è scomparso il decano dei barbieri di Volta Mantovana, Luciano Zulli, da tutti conosciuto come il “cinese”, per via della somiglianza di alcuni tratti somatici del volto. Da circa una decina di giorni era ricoverato all’ospedale di Mantova, colpito dal corona virus. Aveva contratto una polmonite che in poco tempo non gli ha lasciato scampo.
Era nato nel 1940 a Volta ed è sempre rimasto ancorato al suo paese di origine. Sposato con Sofia, padre di Monica, unica figlia anch’essa parrucchiera, era nonno di Ottavia.
Era in pensione da una decina di anni, ma non rifiutava mai qualche taglio agli amici di sempre: lo faceva per affetto, per avere l’occasione di rispolverare i suoi attrezzi e soprattutto per conversare sulle vicissitudini della sua Volta.
Da Luciano si andava per parlare delle novità che succedevano in paese che poi venivano prontamente diffuse. Di certo non mancava nemmeno la passione calcistica, visto che Zulli era un accanito tifoso della Juventus. Seguiva il calcio in generale, ma guai toccare la sua squadra del cuore.
Il mestiere lo aveva imparato dallo zio Bruno Peverada. In realtà, come ci racconta Monica, la famiglia Zulli è una vera e propria casata di parrucchieri. La sua storica bottega era in via 1848, dove adesso vi è un palazzo in disuso. Nella stessa strada oggi si trova il negozio della figlia.
Luciano era un personaggio storico e lo conoscevano tutti. Abitava sulla collina più alta del paese, tra il sindaco e il parroco, in via Beata Paola. Lo si poteva incontrare in bici o durante le passeggiate. Una sorta di custode dei due punti più rappresentativi di Volta, ovvero il Comune e la chiesa.
In tutti resta un grande rammarico per la perdita di un concittadino che rappresentava un punto di incontro. Da lui si poteva chiacchierare, tra una partita a carte, una a dama e lo sfoglio della Gazzetta. —
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