VENEZIA. Legambiente boccia il Veneto, ben al di sotto della media nazionale per manutenzione e investimenti negli edifici scolastici comunali. Parliamo di 489 edifici per quasi 61mila studenti. Ieri sono stati presentati i dati della 20esima edizione del Rapporto Ecosistema Scuola dal quale emerge come il Veneto sia molto indietro nella transizione ecologica degli edifici ma anche nella sicurezza degli stessi.
Il monitoraggio
Tra le voci più confortanti ci sono: sicurezza ambientale (no amianto e no radon nelle scuole), investimenti nel digitale, impianti per lo sport agibili ed edifici con giardini. Tuttavia per quanto riguarda le manutenzioni c’è ancora molta strada.
«Mai come ora è forte la consapevolezza dell’importanza di investire in giovani, istruzione ed educazione» commenta Luigi Lazzaro, presidente dell’associazione. «Rimettere la scuola al centro delle comunità e dei territori come leva di emancipazione sociale e di crescita collettiva è l’appello che rivolgiamo come Legambiente agli enti locali e al consiglio regionale che in queste settimane dovranno indicare l’uso delle risorse derivanti dal Recovery plan».
I punti
Qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi e investimenti dei Comuni per garantire la messa a norma e la sicurezza degli edifici scolastica sono al centro del report, critico sul Veneto. I numeri dicono infatti che nella nostra regione «sono stati realizzati interventi solo nel 7,4% degli edifici rispetto alla media nazionale del 15%.
A oggi gli edifici in cui si utilizzano fonti di energia rinnovabile risultano essere il 16,4% contro la media nazionale del 18,1%, ma nessuno di essi in classe A*** e B***». Tra gli aspetti da migliorare: certificato di agibilità solo nel 35% degli edifici contro una media nazionale del 42%; interventi nel quasi il 2% degli edifici per la messa in sicurezza dei solai contro un 14% nazionale; solo l’11% i ha un servizio di mensa scolastica contro il 56% nazionale.
In positivo
Punteggi positivi per gli investimenti sul digitale. I dati riportano come il 61,1%, media nazionale del 33,9%, di edifici scolastici del Veneto siano dotati di collegamento wi-fi e con rete cablata il 70,5% sulla media del 29,1%. Nella classifica regionale si salvano Treviso, Belluno e Padova.
Treviso è tra le prime cinque città che hanno speso di più in manutenzione straordinaria e quella che ha ricevuto più fondi nazionali. Inoltre in tutte le scuole del capoluogo sono presenti wi-fi e reti cablate e, da quanto dichiarato dall’amministrazione, non ci sono interventi urgenti (come nemmeno a Vicenza).
Belluno spicca invece per essere intervenuta in tutti gli edifici scolastici negli ultimi cinque anni, mentre Padova per aver realizzato per un bacino di un migliaio di studenti un percorso sicuro casa scuola per 21 strutture. In questi comuni e a Vicenza si effettua di più la raccolta differenziata. Belluno e Padova finanziano il servizio pre e post scuola, mentre in tanti comuni della regione ci sono progetti educativi che sicuramente sono positivi, ma non danno punteggi in più per il cuore della ricerca che si domanda quanto si investa nella manutenzione.
Venezia
In questo quadro l’unico punto positivo di Venezia è quello di aver realizzato su tutti gli edifici la verifica di vulnerabilità sismica contro un 42% che non lo ha fatto, ma è l’unica amministrazione dei capoluoghi che nel bando di appalto per le forniture di gestione del servizio mensa non richiede criteri ecologici nelle procedure di acquisto. —
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