Singolare furto nella Società agricola Le Varre: «Sono varietà selezionate, bisogna indagare nelle realtà di tipo vivaistico»
PONTE NELLE ALPI. Singolare furto di gemme di viti resistenti. Addirittura 4mila piantine. «Probabilmente tra il 28 febbraio e il 9 marzo, qualcuno si è introdotto nell’azienda di mia moglie Anna e mia, la Soc. Agr. Le Varre a Roncan (Ponte nelle Alpi), per effettuare una potatura volta al furto di gemme e materiale genetico necessari per la riproduzione delle varietà da noi piantumate nella primavera 2020: Pinotin, Cabertin e Cabernet Blanc», è la denuncia di Carlo Fossaluzza.
Carlo e la moglie sono in isolamento per Covid. I ladri lo sapevano e per questo si sono introdotti nella vigna appena piantata, protetta soltanto dall’elettrificazione? Ladri “scientifici’, perché hanno tagliato i tralci gemmati di più largo spessore, quelli pronti per nuovi innesti.
I Fossaluzza avevano raccontato solo alcuni giorni prima la loro storia di viticoltura alternativa al nostro giornale. Qualche vivaista ha letto l’articolo e ne ha approfittato? Il 10 marzo mattina la prima denuncia ai carabinieri. «Da un punto di vista agronomico il fatto è grave, perché avevamo in programma di effettuare una potatura “a seconda gemma” in questo periodo, aspettando la fase lunare corretta e le previsioni meteo più idonee», spiega Carlo. «Si tratta di un’operazione non difficile, ma che va condotta sapientemente e con precise accortezze. Questo tipo di intervento si riteneva necessario per equilibrare la vigna, sperimentale anche per quanto riguarda il tipo di portainnesto, che comporta uno sviluppo più lento delle piante nel breve periodo».
Le operazioni svolte dai ladri non hanno minimamente considerato, ovviamente, la salute delle piante, sottraendo tutti i tralci più vigorosi e in salute, lasciando solamente quelli più sottili e mingherlini. La profondità dei tagli e il non corretto rispetto per le corone potrebbero comportare diversi danni in futuro.
«Le varietà resistenti, da noi piantumate come impianto sperimentale autorizzato da Decreto del presidente della Regione Beneto n. 70 del 3 Giugno 2020, fanno parte del novero delle varietà che sono state selezionate dal grande “breeder” svizzero Valentin Blattner, e sulle quali ci sono dei diritti, delle royalties, che devono essere riconosciute. Per questo motivo, tutte le nostre piante sono state acquistate dal grande vivaista tedesco Volker Freytag, presso la sua celebre Rebschule Freytag a Neustadt, in Germania, tramite la Vitis Rauscedo, distributore con esclusiva in Italia dei materiali citati. Non esistono altre vie, se non quella da noi percorsa, per acquisire legalmente le tre varietà di Roncan».
Fossaluzza auspica, a questo punto che gli organismi di controllo procedano a verificare sul campo se ci siano vivai o aziende agricole che abbiano piantato Pinotin, Cabertin, o Cabernet Blanc senza autorizzazione, magari dichiarandoli come altro o, ancor peggio, vinificandoli con il nome di altre varietà.
«Appare piuttosto chiaro, considerando quanto scritto, che solo delle realtà di tipo vivaistico viticolo possano avere interesse a mettere le mani sopra tal materiale genetico. Purtroppo, poiché siamo in isolamento in quanto positivi, per ora abbiamo potuto fare una segnalazione telefonica ai Carabinieri del nucleo di Ponte nelle Alpi, alla quale certamente seguirà una denuncia, purtroppo contro ignoti, non appena avremo l’autorizzazione ad uscire di casa».
Fossaluzza invita poi chi dovesse aver visto qualcosa a condividerla. «Mette, infatti, grande tristezza», è il loro sfogo, «considerare come tutti gli sforzi compiuti col più sentito slancio ambientalista e per la valorizzazione del territorio che ospita la nostra realtà, ci si trovi a dover fare i conti con la grettezza di certe persone abbiette, meschine, dalle anime nere, che parlano una sola lingua: quella dei soldi». —
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