MODENA «R- Nord è il luogo delle contraddizioni» dice la signora Serena Johnson dopo aver fatto la spesa alla Coop Canaletto. «Di giorno mi sento tranquilla qui - nota - e come residente di zona ammetto che la situazione è migliorata in questi ultimi anni, soprattutto da quando hanno aperto il posto di Polizia locale proprio in galleria. Ma nelle ore serali e notturne la situazione peggiora radicalmente, e ho paura».
È la stessa opinione di molti passanti e residenti, che riconoscono un miglioramento della sicurezza soprattutto nelle ore diurne (soprattutto prima dell’inizio della pandemia), ma continuano a vedere anche situazioni pesanti di spaccio, prostituzione, risse e persone che si drogano. Spesso anche alla luce del sole, nelle zone più nascoste del comparto. E nelle ore notturne, una volta chiuse le attività commerciali, un po’ in tutto il centro, nonostante il coprifuoco.
«Dall’inizio della pandemia ho notato un netto peggioramento della situazione - afferma Tamethami Amila Sithari, che risiede in uno dei condomini con ingresso nella galleria del centro - anche stanotte, come spesso accade, alle 3 io e la mia famiglia siamo stati svegliati da urla di persone forse ubriache che suonavano i campanelli e bussavano alle porta. Tanto che abbiamo dovuto chiamare le forze dell’ordine».
Ma c’è anche chi la vede molto diversamente, come Anna Improta e Victor Vrabie, che da sempre vivono in zona e ritengono che negli ultimi anni, grazie al piano di riqualificazione che ha coinvolto R-Nord con l’inserimento di alcune realtà commerciali e culturali, la situazione complessiva sia nettamente migliorata.
Certo la chiusura obbligata di alcune attività va a discapito del centro di vicinato, come racconta Serena Mignano, titolare della scuola di danza "La Fenice", situata al primo piano: «Il movimento che creavamo con i frequentatori dei nostri corsi era estremamente positivo per questo luogo, soprattutto perché la scuola era frequentata da tanti bambini e ragazzini del quartiere. Il nostro punto di forza è sempre stata la multiculturalità, creata in modo assolutamente spontaneo visto il contesto in cui siamo inseriti, abitato da molti stranieri. Ma il fatto di portare arte e cultura in R-Nord, anche in alcune fasi di questo triste anno del Covid (in cui abbiamo fatto lezione all’aperto, sui terrazzi o giù in galleria, regalando momenti piacevoli alle persone del luogo) è sempre stato un elemento importante a favore della riqualificazione di questa area di città che presenta criticità innegabili. Ora siamo completamente blindati per le restrizioni.
Certo, cerchiamo di fare tutto il possibile online, ma inevitabilmente la maggior parte degli alunni li abbiamo persi ed è venuta a mancare la presenza positiva in R-Nord di tutte le persone che gravitavano attorno alle nostre attività dalla mattina presto alla sera tardi».
Così, mentre alcune attività del centro di vicinato nate a favore della creatività come "Fab Lab" (uno spazio condiviso per fabbricare e prototipare qualsiasi cosa, dalla stampa 3D alla fresatura CNC, elettronica e incisioni laser) hanno chiuso per ordinanza ministeriale anti Covid, la Croce Rossa Italiana sta facendo un grosso lavoro per creare sinergie positive. «Ci siamo messi in ascolto dei nuovi bisogni delle persone, anche qui nel nostro piccolo e diretto entourage di R- Nord - racconta Lola Fabbri della Cri - con il “Centro giovanile Happen”, che ha sede accanto al nostro magazzino di distribuzione dei viveri agli indigenti, vorremmo provare a collaborare creando progetti condivisi per far fronte alla situazione di pesante disagio e isolamento che i bambini e gli adolescenti della zona (che peraltro spesso si trovano in condizioni di povertà) sono costretti a vivere, ovviamente nel pieno rispetto della sicurezza. Del resto si sa, R-Nord è un luogo complesso - ribadisce - pieno di contraddizioni. Ma credo che l’unione di forze positive possa fare davvero la forza. E la differenza». —
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