BOLOGNA. Battaglia alle false notizie, uno sguardo ai giovani e un futuro digitale. Il tutto puntando l’attenzione ai fatti locali e investendo sempre sull’edizione cartacea. Questi sono gli ingredienti che animano i giornali del Gruppo Sae: Il Tirreno, Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio e la Nuova Ferrara. Ingredienti che sono emersi con forza nella presentazione-evento che è andata in scena ieri a Bologna. Presente tutta la compagine societaria guidata dal presidente e amministratore delegato del Gruppo, Alberto Leonardis. Un’occasione per confrontarsi sul momento attuale dell’editoria e sui tempi che verranno. Non a caso il tavolo di discussione portava con sé il titolo: “Dall’informazione Locale al Futuro”.
A dialogare con Stefano Tamburini, direttore editoriale del Gruppo e direttore de Il Tirreno, ospiti di eccezione: dalla giornalista e scrittrice Lucia Annunziata ai presidenti di Regione Eugenio Giani (Toscana) e Stefano Bonaccini (Emilia-Romagna). Collegati con palazzo De’ Toschi, in piazza Minghetti a Bologna, anche Andrea Riffeser Monti, presidente della Federazione italiana editori giornali e Raffaele Lorusso, segretario della Fnsi, il sindacato dei giornalisti. Prima del via è arrivato il saluto di Andrea Martella, sottosegretario all’Editoria.
Tanti gli interventi a partire da Alberto Leonardis, presidente di Sae: «Centrale nel nostro progetto è la battaglia alle false notizie. La legittimità dell’informazione è quello che più mi interessa e interessa al Gruppo. Da qui la decisione di acquisire testate storiche che già hanno grande credibilità sul territorio. Grazie alle nostre ottime professionalità vogliamo continuare a informare i lettori. Mi piace ricordare, l’ho fatto spesso, che non ho mai letto un articolo prima che uscisse sul giornale».
La centralità del quotidiano è sottolineata da Lucia Annunziata, voce autorevole ed esperta: «Difronte alla crisi del settore, dispiace vedere che si punti a tagliare i costi invece che a rendere il prodotto più accattivante. Occorre invertire questa rotta e chi oggi sceglie, come Sae, di investire nella stampa di prossimità, forse riesce a dare un contributo decisivo per un’informazione all’altezza dei propri compiti e delle aspettative ».
Resta in tema Raffaele Lorusso (Fnsi): «L’informazione di qualità ha bisogno di interventi di qualità. Credo si debba confrontare anche con le istituzioni, locali e nazionali. Investimenti in questo settore vanno sostenuti come sono sostenuti quelli in altri settori». A stretto giro Andrea Riffeser Monti: «Non va dimenticato che le nostre attività sono un brand, un brand a tutto tondo. Chiediamo aiuto alle istituzioni, come allo stesso tempo dobbiamo garantire massima professionalità».
Professionalità che è stata alla base della premessa del direttore editoriale Stefano Tamburini: «I nostri giornali puntano sul recupero dell’identità, sul legame con il territorio, sulle battaglie per la crescita economica e civile e sulla difesa dei diritti. I nostri capisaldi restano l’antifascismo e la difesa dei valori costituzionali ma non abbiamo nemici da colpire con pregiudizio o, men che meno, amici da proteggere. Gli amministratori si giudicano per le azioni e non per le giacche che indossano».
Il finale è per i presidenti di Regione che non nascondono qualche aneddoto personale legato ai quotidiani. Per Bonaccini ci sono i tempi della gioventù passati a sfogliare la Gazzetta di Modena, mentre Giani racconta del figlio che decide di rivalutare il cartaceo. Bonaccini: «Sono affezionato alla carta, mi piace sfogliare il quotidiano la mattina. E poi chissà: nessuno avrebbe mai pensato al ritorno del vinile, l’augurio è che accada pure per il giornale cartaceo». Bonaccini ricorda che «come Regione abbiamo sostenuto l’editoria locale prevedendo un contributo straordinario durante la pandemia». Quindi Giani: «Chi scrive ha una responsabilità importante verso la comunità. Penso che sia necessario coinvolgere i più giovani, i ragazzi che sono “nati” sul web. Il giornale ha un “peso”. E reali professionalità». —
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