UDINE. La pandemia ha quasi dimezzato le multe. Dopo aver sfiorato quota 50 mila sanzioni nel 2019, lo scorso anno la conta delle violazioni al codice della strada accertate dalla Polizia locale si è fermata a 27.719.
«Uno sforzo enorme – precisa Ciani – senza contare tutti gli altri impegni che si sono aggiunti al controllo del territorio, come per esempio il monitoraggio della Cavarzerani che per diverse settimane è stata zona rossa o quello degli eventi che è stato possibile organizzare ma durante i quali comunque bisognava evitare assembramenti e situazioni potenzialmente pericolose. Inoltre – aggiunge – in molti casi il Questore, come autorità pubblica di sicurezza ha chiesto l’intervento della Polizia locale a supporto». Ecco perché il bilancio dell’attività svolta, secondo Ciani, è più che positivo.
Tra le multe, la più gettonata resta il divieto di sosta (15.176) seguita dall’inosservanza delle ordinanze sindacali (8.147) che, spiega Ciani, «comprende un po’ di tutto: dal divieto di consumare alcolici per strada introdotto in Borgo stazione e in altre zone della città all’ingresso in Ztl senza permesso». Per quanto riguarda il divieto di sosta, il dato è in calo sia perché i Dpcm hanno cancellato per lunghi periodi il rito dell’aperitivo che richiamava in città molte persone favorendo la sosta selvaggia, sia perché – assicura Ciani – «i controlli mirati effettuati nel tempo hanno ridotto il fenomeno che, quando siamo stati eletti, era oggettivamente fuori controllo». Oltre all’eccesso di velocità (323) e alla velocità pericolosa (163) spiccano poi le 326 multe per la patente di guida scaduta o non valida.
Gli automobilisti che erano al volante con il telefonino invece sono stati 55,63 le multe elevate per il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e 43 quelle per cambio di corsia irregolare.
