PRATO. Circa la metà dei 25 cittadini cinesi che nei giorni scorsi sono risultati positivi al Covid dopo le analisi effettuate dal laboratorio privato Synlab hanno esibito un codice fiscale fasullo o numeri di telefono inesistenti. Lo ha reso noto il Dipartimento di prevenzione dell’Asl Toscana Centro a cui spetta tracciare i contatti delle persone che risultano positive. Si suppone che molti abbiano fornito documenti falsi perché non hanno il permesso di soggiorno e le autorità sanitarie non possono far altro che confidare nel senso di responsabilità di chi è risultato positivo. Il laboratorio di analisi, da parte sua, sostiene che non potendo verificare l’autenticità dei documenti di identità si limita a trasmettere i dati all’Asl.
"Quanto è accaduto è un problema serio - commenta Renzo Berti, responsabile del Dipartimento di prevenzione - Se come pensiamo chi ha fornito documenti falsi o numeri inesistenti lo ha fatto perché clandestino, vorrei assicurare che noi pensiamo alla salute prima di tutto. I clandestini non devono aver paura di fare gli esami dicendo il loro vero nome. Noi non andiamo a denunciarli alla polizia. In caso contrario si rischia un disastro perché un positivo deve essere tracciato e non può gestirsi da solo"
I vaccini. Intanto oggi, 27 gennaio, in Toscana si è superata la soglia delle 100.000 dosi di vaccino anti-Covid somministrate, ma la campagna di vaccinazione, a un mese esatto dal suo inizio, è al palo, anche a causa del rallentamento nell’invio da parte di Pfizer-Biontech. La provincia di Prato non fa eccezione. Fino a oggi, stando al portale della Regione che aggiorna la situazione in tempo reale, erano state somministrate 3.369 prime dosi e 1.027 richiami, per un totale di 4.396 dosi. Di questo passo ci vorrebbero non mesi ma anni prima di arrivare a coprire la popolazione interessata in provincia di Prato.
Già da una decina di giorni in Toscana si è assistito a una repentina discesa della curva delle prime dosi somministrate, calate a circa mille al giorno per poi calare ancora a poco più di cento. E anche i richiami nell’ultimo giorno, dopo aver superato la soglia dei 5.000 sono scesi sotto i 4.000. In provincia di Prato hanno finora ricevuto la prima dose del vaccino 784 ospiti delle case di riposo, 242 dei quali hanno poi ricevuto la seconda dose che serve per ottenere la copertura immunitaria. Nel frattempo sono morti 11 anziani ospiti della casa di riposo Santa Caterina in via San Vincenzo. Ma non sono gli anziani delle Rsa i maggiori beneficiari del vaccino. Stando sempre ai numeri resi noti dalla Regione, più di 30.000 prime dosi sono state somministrate a persone di età compresa tra i 25 e i 44 anni e più di 40.000 dosi sono andate a chi ha tra i 45 e i 64 anni, in genere operatori delle Rsa e personale medico più esposto al rischio del contagio.