Sono pronti a trattare persino su Luigi Di Maio presidente del consiglio pur di sfrattare da Palazzo Chigi Giuseppe Conte. In attesa di capire se Italia viva riuscirà davvero a tornare a sedersi al tavolo della maggioranza, i renziani non rinunciano al gusto della provocazione. Con l’obiettivo evidente d’incrinare i rapporti tra l’ex capo politico del M5s e il premier dimissionario. “Noi non poniamo veti su Conte e non subiamo veti da nessuno ma sicuramente non c’è solo Conte. Quello che ci interessa è come si affronta la crisi. Non discutiamo gli uomini, discutiamo prima dell’impianto programmatico”, dice a Tgcom24 l’ex ministra Teresa Bellanova. Poi subito dopo aggiunge: “Di Maio? Insisto: noi partiamo dal programma. Soprattutto non poniamo né subiamo veti“.
Che Italia viva si dica disponibile ad appoggiare un governo guidato dall’ex ministro degli Esteri ed ex capo del M5s è una notizia. Ma è probabile che si tratti soprattutto di un escamotage per mettere in discussione l’ipotesi di un Conte ter. Già nell’estate del 2019, quando stava per essere varato il Conte 2, Matteo Salvini tentò il tutto per tutto offrendo Palazzo Chigi proprio a Di Maio. Che anche oggi non ci casca. “Tirano in ballo il mio nome col chiaro intento di mettermi contro il presidente Conte. Sanno benissimo che sto lavorando al fianco con lui, con la massima lealtà, per trovare una soluzione a questa inspiegabile crisi. Al Colle faremo come unico nome quello di Giuseppe Conte“, dice l’inquilino della Farnesina. Subito difeso dal suo partit: “Luigi è una figura di riferimento e una risorsa per il Movimento, ma mettere in mezzo il suo e altri nomi in questo modo, in questo momento, è un chiaro tentativo di delegittimarlo. Noi non ci caschiamo ma, ad essere maliziosi, viene da pensare che questa operazione sia pensata da chi ha come obiettivo finale quello di arrivare a un governo tecnico…”. Durante la direzione del Pd, invece, il vicesegretario Andrea Orlando ha detto ai dem: “Mi sembra strano che ci siano persone avvedute e intelligenti che sostengano che per superare una fantomatica e assolutamente inventata subalternità ai 5 stelle si possa indicare Di Maio a Palazzo Chigi”.
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