FIRENZE. Immaginate di aprire un conto corrente. Ecco, è più o meno questo l’inizio per investire in criptovalute. Ma forse è pure più facile. Per farlo occorre affidarsi a una piattaforma (exchange): è qui, infatti, che avvengono le transazioni di criptovalute. Che sono un valore digitale e, di conseguenza, vengono trasferite, archiviate e negoziate elettronicamente. Vengono dunque acquistate attraverso le piattaforme, mediante le quali sono oggetto di scambio, oltre a essere depositate in uno spazio d’archiviazione. Le piattaforme di scambio, in sostanza, consentono la conversione di criptovaluta nelle valute globali (dollari, euro, sterline) e consentono a ogni investitore di conservare un portafoglio online (wallet). Le criptovalute sono delle monete digitali. Le più note, soprattutto in questi ultimi anni, sono i Bitcoin, ma ce ne sono moltissime altre. Qualcuno si chiederà perché queste criptovalute abbiano preso così tanto piede, in Italia come nel resto del mondo. La risposta è semplice. Il sistema su cui si basano i Bitcoin, tanto per fare un esempio, è decentralizzato: significa che non esiste alcuna autorità di controllo. In fondo è la volatilità la prima caratteristica della moneta digitale. Tuttavia dobbiamo ricordare che esiste un sistema di protezione che ogni piattaforma di scambio mette a disposizione dei suoi investitori. È questo, infatti, il modo per proteggersi da eventuali attacchi da parte di pirati informatici che potrebbero appropriarsi delle monete digitali. A cui corrisponde però, lo ricordiamo, un reale valore economico. —