Boom di prenotazioni degli esami nei laboratori privati alla vigilia della festa. Dubbi sull’affidabilità, ma il titolare di Diagnosys spiega: "Meglio questo di nulla"
PRATO. Metti un brindisi a cuor leggero, esibendo una “patente” di non contagiosità al padrone di casa. Un test a pagamento (i prezzi oscillano fra i 35 e i 55 euro), l’esito negativo e così si salva il Natale in famiglia. O meglio, l’illusione è quella. Oltre alla corsa al regalo, in città è scattata la ricerca del tampone rapido antigenico prima delle feste. Agli studi medici Aestethic Medical Care il primo posto disponibile ieri pomeriggio era per la mattina di 24 dicembre, vigilia di Natale. Tutto pieno, oggi e domani. In ebollizione i centralini di Diagnosys in via Lepanto: l’ultima chiamata per il test rapido è il 24 dicembre entro le 11, in modo da avere il risultato entro il pomeriggio. Stessa musica il 31 dicembre per avere la tranquillità di presentarsi al cenone con un lasciapassare agli occhi di amici o parenti.
"Abbiamo raddoppiato le prestazioni, passando dalle 15 alle 30 giorno – racconta Fabrizio Tempesti, responsabile di Diagnosys – Se necessario, raddoppieremo anche il numero degli infermieri. Dopo periodo caratterizzato da un calo di tamponi rapidi, abbiamo nelle ultime ore un’impennata di richieste. Per domani (oggi, ndr) abbiamo solo un posto libero. Al telefono tante persone ci raccontano che vogliono farsi il tampone per stare tranquilli sotto le feste".
Sui test rapidi per Natale, del resto, il mondo della scienza è diviso. Autorevoli membri del comitato tecnico scientico (Cts) si sono schierati a favore, scettici esponenti del mondo scientifico come la virologa Ilaria Capua, l’immunologa Antonella Viola e l’infettivologo Matteo Bassetti. Per i test “salva Natale” si gioca tutto sul fattore tempo: l’esito è pronto entro 12 ore. "I pratesi stanno dando prova di senso civico – sottolinea Tempesti – molti cittadini sentono il bisogno di tutelarsi in vista dei momenti di ritrovo familiare che in ogni caso quest’anno saranno molto limitati. Quanto ai dubbi sull’affidabilità, diciamo che è meglio fare un tampone rapido che non fare nulla".
C’è un problema: i tempi di incubazione del virus. Chi risulta negativo al rapido il 23 dicembre, ad esempio, potrebbe essere positivo due giorni dopo, ovvero al momento in cui siede a tavola per il pranzo di Natale. "Questo perché se uno è nella fase prodromica della malattia può risultare inizialmente negativo al tampone ma, nel frattempo, può essere contagioso – ricorda Niccolò Biancalani, vice segretario provinciale dei medici di famiglia – Altro limite è che tamponi rapidi hanno una sensibilità media del 56,2 per cento. Non è un caso che vengano prescritti in determinate situazioni come i contatti stretti in ambito scolastico e non familiare". Intanto diverse aziende prenotano i test antigenici per il rientro dopo le vacanze di Natale. "Abbiamo diverse prenotazioni per i primi giorni di gennaio – racconta Antonio Cirri, presidente dell’istituto Iama che con Diagnosys e altri quattro centri fa parte della rete Sistema Salute – Le ditte vogliono riprendere l’attività in sicurezza".