La squadra di Mandorlini ha l’attacco principe del girone con 32 reti, la retroguardia canarina è la migliore d’Italia con solo 8 gol al passivo. Domani all’Euganeo un match clou da scintille
Claudio Romiti
L’attacco più forte del girone B contro la difesa meno battuta d’Italia. Si potrebbe sintetizzare così Padova-Modena, il big match della prossima giornata. Che quello della capolista sia il reparto offensivo più prolifico del girone e uno dei più prolifici a livello nazionale (meglio solo Ternana, 42, e pari solo Inter, 32), lo dicono i dati. Che già così fotografano bene le caratteristiche principali delle due formazioni, una molto portata all’attacco, l’altra più attenta alla difesa. Poi, se queste diversità derivino più dalle indicazioni dei rispettivi allenatori o dalle caratteristiche dei giocatori, diventa difficile stabilirlo. Il dato dei gol fatti e presi rimane in ogni caso quello forse più interessante, senz’altro il più immediato, nel confronto tra le due squadre. Nel girone B l’attacco del Padova, con 32 reti all’attivo, cioè 2 a partita come media, stacca nettamente il secondo (Sudtirol, 28) e il terzo (Cesena, 26) e ancor più tutti gli altri, mentre il Modena (19) è al nono posto. Se consideriamo invece i gol al passivo, è la squadra gialloblù che primeggia e con solo 8 reti incassate vanta appunto la retroguardia meno perforata del girone e dell’intero calcio professionistico italiano, col Padova (14) quarto. Dato che domani saranno sul proprio terreno e i gialli fuori casa, i patavini cercheranno di far pesare sull’esito della partita la propria forza offensiva, che è la migliore anche nelle gare casalinghe (16). Troveranno però di fronte (è quasi un tormentone…) la retroguardia più forte di tutte, sia in assoluto, che nella classifica delle partite in trasferta (3 reti subite). Domani comunque il Modena dovrà cercare di attivare anche una efficace fase offensiva, che nelle gare esterne finora non è stata pari a quella difensiva: appena 7 gol segnati (14° posto) in 8 gare fuori casa. Anche se vogliamo rivoltare la frittata, troviamo sempre lo stesso… piatto: la squadra (Padova) che è andata in gol in 13 partite su 16, contro quella (Modena) che ha mantenuto la porta inviolata in 10 su 16. La diversità tra le squadre di Mandorlini e Mignani risalta ancora di più se consideriamo la classifica dei cannonieri del girone: Nicastro (7 gol) è terzo, Della Latta (6) e Ronaldo (6) sono sesti, mentre il primo gialloblù, Scappini (4), è più indietro. Il Padova ha perso tre partite, Imolese (0-1),Perugia (0-3) e FeralpiSalò (0-1), il Modena una in più, ma sempre col minimo scarto, cioè non ha mai preso imbarcate, come invece in parte è capitato ai patavini. Anche questa può essere letta come una conferma di una maggiore solidità complessiva della formazione gialloblù. I punti in classifica sono maturati invece con ruolini di marcia non molto differenti, anche se il Padova era partito maluccio, sconfitta in casa con Imolese e pareggio a Fano, e il Modena aveva esordito con due vittorie (Gubbio e Vis Pesaro). Il sorpasso era avvenuto alla sesta giornata, coi biancorossi maramaldi (5-0) ad Arezzo e i gialli bloccati in casa dalla Feralpi, il massimo distacco (5 punti) alla 13esima, ma poi ridotto a 3. A livello di storia dei club invece Padova e Modena sono molto simili, quasi gemelle. La società biancoscudata è nata nel 1910, rifondata nel 2014 dopo un fallimento, quella gialloblù fondata nel 1912 e rifondata nel 2018 dopo un fallimento. Quasi uguali le partecipazioni ai campionati: in A 16 presenze del Padova e 13 del Modena, in B 39 dei biancoscudati, 50 dei gialli, in C rispettivamente 30 e 24. Miglior piazzamento per entrambi i club un terzo posto in A, nel 1958 i veneti, nel 1947 i gialloblù. La grande diversità è nelle attuali proprietà, il club gialloblù è della Kerakoll di Romano Sghedoni, cioè del tutto nostrana, mentre il Padova Calcio è controllato per l’85,5% dal finanziere franco-armeno Joseph Oughourlian, attraverso una sua società, dal nome (J4A Holdings II S. à rl.) che sembra quasi la password ideale. A patto di ricordarsela… —
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