Infettati quindici pazienti, due infermieri e un operatore socio sanitario nel reparto dell’Azienda: ora verrà svuotato
PADOVA. Quindici pazienti, due infermieri e un operatore socio sanitario. È il bilancio del virus nel reparto di Cardiologia degenze del secondo piano del Centro Gallucci, dove il 12 dicembre si è rilevata la prima positività che da caso isolato si è in seguito trasformata in cluster. I quindici pazienti positivi individuati grazie al capillare utilizzo dei tamponi, sono stati tutti trasferiti nel reparto di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera.
I pazienti di Cardiologia che invece sono risultati negativi al tampone sono rimasti in reparto, al secondo piano del Gallucci, e continuano ad essere strettamente monitorati nella speranza che non si positivizzino con il passare delle ore.
Nel frattempo in via precauzionale in Cardiologia degenze non si effettuano più ricoveri, fino a completo svuotamento del reparto. I pazienti che necessitano di essere ricoverati per problemi cardiologici vengono accolti o in Unità Coronarica o al quinto piano del Policlinico.
«Non ci sarà nessun ingresso finché non abbiamo la garanzia assoluta che tutti sono negativi. Il reparto rimarrà quindi bloccato finché non si svuota», spiega il professor Sabino Iliceto, direttore della Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera. Fortunatamente nessuno dei pazienti di Cardiologia che ha contratto il virus è sintomatico. «Se non ci fossero stati i tamponi non ci saremmo accorti che il virus era entrato in reparto».
Una volta rilevato il primo caso si è monitorata la situazione con tamponi a tappeto nei giorni successivi e sono così emersi gli altri casi.
«Credo rimarremo stabili su questi numeri. Più ci si allontana dalla fiammata più è difficile emergano altri positivi». Come il Covid possa essere entrato in reparto, dove da tempo ormai sono sospese tutte le visite e dove si adottano tutti i presidi di sicurezza necessari, è difficile dirlo. I sanitari sono sottoposti regolarmente a screening con tamponi rapidi, mentre i pazienti prima di essere ricoverati vengono sottoposti a tampone molecolare che deve essere ovviamente negativo.
«Qualche positivo asintomatico ha trasmesso il virus, ma è impossibile capire chi», spiega il professor Iliceto, «In questo periodo lo vediamo tutti, il virus è molto diffuso. L’ammalato è la punta dell’iceberg ma poi ci sono tutti gli asintomatici. Se è vero che prima di ricoverare una persona questa viene sottoposta a tampone è anche vero che può positivizzarsi anche in un secondo momento. La certezza assoluta purtroppo non si può avere». —