Livorno: l’impiegato è stato sanzionato dalla guardia costiera. Fatale lo scatto condiviso da un amico e arrivato ai militari
LIVORNO. L’aveva quasi fatta franca, pescando 40 chili di orate in un giorno (quando il limite è di cinque) senza essere scoperto dalla guardia costiera al rientro in porto. Peccato che dopo qualche ora – dopo aver posato per una foto in una cantina livornese insieme ad altre due persone – lo scatto, con tutto quel ben di Dio di cibo disteso su un tavolo rettangolare, abbia fatto il giro del web, finendo sulle chat di Whatsapp di mezza città e sui social network. Con una didascalia emblematica: «Guarda che pescata, mio cugino», e una faccina sorridente. Ed è stato poi acquisito dai militari della capitaneria di porto, che lo hanno convocato e multato per quattromila euro.
A essere sanzionato è stato un bancario livornese di 56 anni, pescatore sportivo e proprietario di una barca ormeggiata al Pontino. A inchiodarlo anche un video girato da un altro pescatore, sempre nella stessa cantina, che esagerando nel filmato parlava con la voce fuori campo di «250 chili di pesce», inquadrando le prede, e che poi, condivisione su condivisione, è finito anch’esso in mano alla guardia costiera, che ha deciso di chiedere spiegazioni al diretto interessato, identificando anche tutte le persone apparse fra filmati e fotografie ed estranee alla vicenda.
L’impiegato, con la passione per il mare, ha subito ammesso le sue responsabilità. «Ho sbagliato e ne pago le conseguenze – racconta al Tirreno – e non mi nascondo. Il video e la foto? Ovviamente li ho visti, ma non ho voglia di parlarne». Il bancario conferma di «voler pagare la sanzione» perché «so di aver sbagliato». Ma certamente – senza lo scatto condiviso un po’ dappertutto, anche fuori dai confini livornesi e toscani – nei giorni scorsi difficilmente sarebbe stato sanzionato.
La battuta di pesca è avvenuta lo scorso 28 novembre, data in cui è stato anche girato il filmato e scattata la foto, al rientro all’ormeggio. Il giorno prima, sempre la capitaneria di porto, aveva multato Marco Volpi, il 33 volte campione del mondo che stava rientrando in barca insieme al figlio dalle secche di Vada: «Sì, purtroppo ho saputo – dice il bancario – e per lui mi dispiace molto». Per questo Volpi rischia anche l’esclusione dalla nazionale italiana, che potrebbe essere decisa dalla Fipsas (la Federazione italiana pesca sportiva attività subacquee e nuoto pinnato ndr) nel corso del prossimo consiglio federale.
In questo periodo – se i pescatori sono bravi e fortunati – è possibile riuscire a catturare così tante orate in poche ore. I mesi di novembre e dicembre, infatti, cadono nel cosiddetto “periodo del montone”: si formano, infatti, branchi di orate di proporzioni di tutto rispetto, a volte giganteschi, con esemplari di ogni taglia che si preparano al periodo riproduttivo e, alla vista delle esche, si avventano sul cibo e si possono riuscire più facilmente a prendere anche con canne e ami, come accaduto al campione del mondo e allo stesso bancario. È per questo che, con le dovute tecniche e gli opportuni accorgimenti, i pescatori possono tornare a banchina con risultati di tutto rispetto.
Peccato che i pescatori sportivi abbiano un limite ben preciso, stabilito dalle normative: cinque chili al giorno, a meno che una sola preda superi tale soglia (se pesa otto, ad esempio, non bisogna ributtarla in mare, ma si può trattenere). Superare questo limite si incorre in una sanzione amministrativa di quattromila euro, come accaduto al cinquantaseienne. La guardia costiera, alla fine delle indagini, è riuscita a stabilire che aveva pescato 40 chili di orate in un giorno, violando le normative.
Nessuna sanzione per aver infranto le norme anti-coronavirus, invece, visto che la linea della capitaneria di porto – così come spiegato anche dal Governo nelle scorse settimane – è quella di consentire la pesca sportiva. Per questo – nonostante allora la Toscana fosse ancora in “zona rossa” – l’attività rientrava fra quelle non vietate dall’ultimo decreto del Consiglio dei ministri. La stessa linea, tenuta il giorno precedente, con il pluricampione del mondo Marco Volpi, che infatti non è stato affatto multato. —
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