Il racconto della ragazza investita alla stazione dell’ospedale all’Angelo. Lei operata nella notte, lui (colpito dal treno) ora è in Rianimazione
la storia
Ha visto l’uomo che non si reggeva in piedi, lo ha avvicinato e si è messa a parlargli, per calmarlo in attesa che arrivasse l’ambulanza chiamata da altri viaggiatori. Era riuscita a farlo sedere. Ma all’improvviso lui di scatto si è alzato e si è buttato sui binari mentre arrivava il treno. Lei non ha esitato un attimo e si è gettata su quell’uomo per toglierlo dalla massicciata. Il treno ha frenato e l’ha colpita di striscio spaccandole la tibia. Lui ha riportato un trauma cranico.
«Per Rachele è stato un gesto spontaneo, ha visto un uomo in difficoltà e per lei è stato naturale aiutarlo», la mamma di Rachele Spolaor si è ripresa da poco dallo spavento. Soprattutto dopo che i medici le hanno detto che la figlia non è grave è che è solo una questione di tempo perché ritorni a fare una vita di sempre.
Rachele Spolaor ha 25 anni, abita a Zelarino, diplomata in grafica alla Scuola di Belle Arti, in questo periodo sta svolgendo uno stage a Conegliano. Giovedì sera stava tornando a casa. Poco prima delle 20, appena scesa dal treno alla stazione di Mestre Ospedale, ha visto quell’uomo, un senza fissa dimora romeno di 35 anni, in difficoltà.
Non si reggeva in piedi per colpa dell’alcol e qualcuno aveva già allertato il 118. Ma poi tutti si erano allontanati. Racconta Rachele: «Io l’ho avvicinato per farlo sedere sul marciapiede. Per tranquillizzarlo mi sono messa a parlargli. Ma prima che arrivasse l’ambulanza lui si è alzato di scatto e si è lanciato sui binari. Io mi sono buttata su di lui. Ho cercato di alzarlo e di trascinarlo da una parte. Ma sono mingherlina e lui è grande. In quel momento è arrivato il treno».
Rachele è ricoverata in ospedale all’Angelo, nel reparto di ortopedia. Dopo l’incidente, nella notte, ha subito un intervento chirurgico per ridurle la frattura alla tibia. È stanca e ancora un po’ confusa ma parla tranquillamente e di sicuro non si sente avere compiuto un gesto da eroe.
«In realtà non visto il treno arrivare quando mi sono buttata su quell’uomo. È stato l’istinto di volerlo fermare. Non so se sono riuscita a spostarlo e ad evitare che finisse sotto. Per fortuna il treno ha frenato. Ha evitato così di travolgerci», continua Rachele che molto probabilmente dovrà essere sottoposta ad un altro intervento chirurgico. Il romeno, invece è ricoverato in rianimazione per le conseguenze del trauma cranico che ha riportato, molto probabilmente nella caduta quando si è lanciato sui binari.
I rilievi per ricostruire quanto accaduto li hanno svolti gli agenti della Polfer di Mestre. C’è voluto tempo per ricostruire il tutto anche per la mancanza di testimoni. In aiuto degli agenti i filmati del sistema di video sorveglianza della stazione.
Rachele, la ragazza che non si è girata dall’altra parte, non sa se lo avrebbe fatto se si fosse accorta dell’arrivo del treno. Del resto è ancora frastornata di quanto accaduto. «Non so se mi sarei buttata su di lui per fermarlo se mi fossi accorta del treno. Ora come ora sarebbe stato peggio se il treno lo avesse travolto e ucciso davanti a me».
Rachele non sa nemmeno se un giorno vorrà rivedere l’uomo che le deve la vita. —
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