Parte dai commercianti del centro di Padova la proposta per rilanciare le attività in tutta la regione: «Siamo pronti ad allestire una tenda in piazza anche domani. Zaia ci risponda»
PADOVA
«Riapriamo per la sicurezza». È questo il nome dell’ambizioso progetto diretto a tutto il Veneto e che parte dall’Associazione commercianti del centro di Padova, presieduta da Massimiliano Pellizzari, che ha l’obbiettivo di ridare una boccata d’ossigeno alle attività e far tornare la gente a rivivere una quasi normalità, ma anche di diventare un vero e proprio strumento di prevenzione.
«Il grande vantaggio che abbiamo oggi rispetto alla prima ondata è la possibilità di utilizzare i test rapidi. L’idea è quella di dare l’opportunità a chi si sottopone a questo tipo di test di andare la sera stessa ad esempio al ristorante», spiega Massimiliano Pellizzari.
La proposta
Nel concreto il progetto si svilupperebbe allestendo una grande tenda, come quelle della protezione civile, in un punto di ogni città, che a Padova potrebbe essere piazza Garibaldi o piazza Insurrezione. All’interno alcuni sanitari effettuerebbero i tamponi rapidi. In caso di negatività verrebbe rilasciato un certificato con il quale si potrebbe andare al ristorante, o in pizzeria, o al bar, in caso di positività scatterebbe invece l’iter di segnalazione all’Usl e quarantena.
«Noi saremmo in grado di partire già da domani mattina. Abbiamo inviato venerdì 11 una lettera al presidente della Regione Zaia e al presidente del Consiglio Conte. Ovviamente ci vorrebbe il via libera e alcune regole come coprifuoco e chiusura di bar e ristoranti dovrebbero essere riviste. Ma noi auspichiamo che questa idea innovativa, che consente alle attività di riprendere in tutta sicurezza, venga presa in considerazione e accolta». A presentare l’iniziativa insieme al presidente Acc il dottor Roberto Rondinelli che prenderebbe concretamente parte al progetto.
Lo screening
«Attività finora viste come luoghi di rischio per la trasmissione del virus diventano parte della prevenzione attiva del territorio. E poi l’aspetto meritorio dell’iniziativa è che andiamo a trovare i cittadini positivi asintomatici», ha detto Rondinelli. Dal punto di vista dei costi per quel che riguarda il lavoro dei sanitari si accollerebbe la spesa l’ACC, mentre il prezzo dei tamponi rapidi (5 euro circa) li sosterebbe il cittadino, salvo poi avere uno sconto dal ristorante in cui va della stessa cifra, oppure la Regione stessa qualora avvallasse il progetto come sistema di prevenzione attiva. Il servizio di tamponi rapidi salva-commercio inizialmente sarebbe attivo nella fascia oraria 19-22 ma non è detto che non si possa allargare ad esempio ad altre attività come le palestre.—
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