"Quello che conta non è tanto la condivisione o non condivisione di queste fasce di colori, ma visto che si tratta di un meccanismo automatico la chiarezza, la trasparenza con cui vengono applicati questi criteri. Questa la cosa è più importante in modo che i cittadini siano tranquilli e sappiano perché si trovano in questa condizione. L'incertezza che genera polemica, quindi se il ministero della Sanità ci spiega con chiarezza perché la Toscana ancora arancione io sono il primo ad accettarlo e a impegnarmi con i miei cittadini per farlo rispettare". Così il sindaco di Firenze, Dario Nardella, a margine di un'iniziativa a Firenze sulla permanenza della Toscana in fascia arancione. "In questo caso - ha aggiunto Nardella - dal punto di vista scientifico e tecnico non ho capito" perché siamo rimasti arancioni. "So che sono rimasti i 21 parametri, so che i 21 parametri sono stati condivisi dalle Regioni con il ministero della Sanità, so che è necessario che per due settimane consecutive si mantengano queste linee, sarei interessato a capire bene anche io. Ed è l'appello - ha concluso - che torno a lanciare al ministro Speranza".
"Rispetto la decisione di tenere la Toscana in zona arancione ancora una settimana – interviene il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo – ma la massima prudenza di fronte alla pandemia è un dovere, ma questa estrema rigidità non mi convince. I numeri dell'Iss ci dicono infatti che l'evoluzione del virus nella nostra regione, grazie ai sacrifici di queste settimane, ha decisamente rallentato: l'Rt della Toscana è 0,76 mentre quello nazionale 0,82. Non ci sono allerte relative alla resilienza dei servizi sanitari territoriali, tracciamo il 96,6% dei casi e la classificazione complessiva del rischio secondo la cabina di regia dell'Iss stesso moderato". "Abbiamo tutti gli indicatori da zona gialla - aggiunge - ma le rigide interpretazioni burocratiche ci costringeranno ancora in arancione. L'ho già detto quando in una settimana passammo da zona gialla a zona rossa: il rischio più grande che il governo nazionale possa correre quello di non rendere pienamente comprensibili le proprie scelte. E in queste ore ammetto che provo esattamente la stessa sensazione. A maggior ragione, però, dobbiamo prenderci un impegno - conclude Mazzeo - una volta usciti da queste restrizioni dobbiamo fare in modo di non rientrarci mai più".
Dura con il presidente Giani la sindaca di Altopascio Sara D'Ambrosio. "La Toscana resta arancione e per la szona gialla se ne riparla probabilmente il 20 dicembre allo scadere dei classici 15 giori dall'ingresso in zona arancio", scrive su Facebook. E aggiunge: "Lo dico senza troppi discorsi: per me ha sbagliato il presidente Giani a creare tutte queste aspettative, ha sbagliato ad annunciare un ritorno alla zona gialla senza averne prima certezza, ha sbagliato a gestire questa cosa con tanta sicurezza, poi smentita nei fatti".
Luca Menesini sindaco di Capannori e presidente della Provincia di Lucca interviene esprimendo un'opinione molto simile a quella della collega. "La Regione ha sbagliato a creare un'aspettativa senza avere la certezza del risultato.Stiamo vivendo una fase delicata, ci vogliono cose reali.Chiederò alla Regione di dare ulteriori ristori alle attività dei territori che stanno davvero faticando a causa della chiusura obbligatoria. Di reale c'è il fatto che i dati legati al Covid in Toscana stanno migliorando. L'Rt (indice di trasmissibilità) è sceso sotto l'1 e i ricoveri sono in calo. Restano occupate le terapie intensive, che però se le cose continuano così dovrebbero cominciare a scendere".