«Ad oggi, dopo aver analizzato i dati, possiamo affermare di essere in una situazione da zona gialla. Si tratta quindi, facendo riferimento alla cornice legislativa appena approvata, di assumere alcune misure, che avranno validità fino al 20 dicembre», con queste parole Erik Lavevaz, presidente della regione «arancione» Valle d’Aosta ha introdotto la nuova legge sulle misure di contenimento dell’epidemia, approvata dal Consiglio regionale lo scorso 2 dicembre con i voti di Lega e autonomisti, pubblicata ieri sul Bollettino ufficiale e in vigore da oggi, 12 dicembre.
Infatti, la Regione autonoma «autonomamente» ha deciso alcune deroghe all’ultimo dpcm, con «un testo normativo che ci consentirà di regolamentare con ordinanze, sulla base delle indicazioni fornite dall’Unità di supporto all’emergenza, la situazione in Valle d’Aosta, adattando le misure al nostro territorio e alla nostra realtà».
Un punto di vista condiviso anche dall’opposizione: «Grazie alla nostra legge la Valle d’Aosta riparte» è quanto scrive in una nota la Lega Vallée d’Aoste (che conta 11 dei 35 seggi della Giunta) esprimendo soddisfazione per l’avvenuta pubblicazione sul Bollettino ufficiale della legge.
Il contesto
Con 3 263 chilometri quadrati di superficie e meno di 125mila abitanti la «Vallée» è la regione più piccola e meno popolata d’Italia. Un territorio completamente montano e a vocazione turistica che è stato economicamente molto danneggiato dalla chiusura delle regioni. Un dramma raccontato dagli operatori del settore anche tramite i social network, dove si sta diffondendo velocemente l’hashtag #PerNoiLaMontagnaèVita. Un progetto che vuole spiegare che la montagna non è solo vacanza, ma che «dietro al sistema montagna ci sono persone, identità costruite con fatica negli anni, generazioni di lavoratori e molto altro».
Cosa si potrà fare da oggi
Dal 12 dicembre «sarà possibile fare passeggiate con le ciaspole in montagna, senza ulteriori limitazioni, anche al di fuori del proprio Comune», ha spiegato ancora il Presidente Lavevaz. «Mentre per lo sci alpinismo, considerato il grado di rischio di infortunio e per una mitigazione di eventuali problemi a carico del sistema sanitario, resterà, per ora, consentito solo con l’accompagnamento di una guida alpina. La questione è anche legata al rischio valanghe, le cui conseguenze ricadrebbero sul sistema sanitario».
Sempre da oggi, verranno riaperte anche a turisti e amatori (e non più solo ad atleti di rilevanza nazionale) le piste da fondo nelle seguenti località:
BRUSSON/ESTOUL Anello di 3,5 Km;
COGNE Anello di 3 km;
CHAMPORCHER Anello di 2,5 km;
FONTAINEMORE/COUMARIAL Anello di 9 km;
GRESSONEY-LA-TRINITE Anello di 6,5 Km;
GRESSONEY-SAINT-JEAN Anello di 12 Km;
NUS/SAINT-BARTHELEMY Anello di 3 Km;
TORGNON Anello di 20 km.
Le altre novità
In merito alla caccia – continua la nota – saranno consentiti gli spostamenti tra Comuni per permettere l’attività venatoria.
Invece, per quanto riguarda la ristorazione, vista la necessità di far trascorrere 14 giorni per valutare la ricaduta sanitaria delle misure adottate con l’apertura dei negozi di vicinato di fine novembre, la riapertura di bar (fino alle 18, ma solo con servizio al tavolo) e ristoranti è prevista per mercoledì 16 dicembre.
«Al di là delle legge regionale – ha concluso Lavevaz – la logica che abbiamo adottato in questi 45 giorni di gestione dell’emergenza e che vogliamo continuare a mantenere è di approntare passaggi calati sulla nostra realtà territoriale, assumendoci delle responsabilità e, al tempo stesso, richiamando al senso di responsabilità tutti i cittadini. Una sorta di patto tra valdostani».