Prende corpo la posizione contraria dei cittadini all’impianto Iliad. «Bennet non la vuole sul suo tetto e allora rischiamo di andarci di mezzo noi»
PAVONE CANAVESE. Cresce l’insofferenza dei cittadini della zona di Pavone Canavese nei confronti del centro commerciale Bennet in merito all’installazione di una nuova antenna della Iliad. Nei mesi scorsi al Comune di Pavone era giunta la richiesta di installare una nuova antenna, su terreno del centro commerciale, da parte di Iliad una delle ultime nate nel settore delle telecomunicazioni. L’annuncio aveva subito destato vive proteste da parte degli abitanti del quartiere prossimo al Bennet. «In quest’area – spiegano i cittadini del costituendo comitato contro l’antenna - ci sono già quattro impianti, ci chiediamo quanto sia opportuno localizzarne un quinto proprio in questa zona. Per altro il quartiere residenziale esisteva già prima dell’arrivo del centro commerciale. In questi anni abbiamo “tollerato” molte iniziative non condivise del Bennet. Prima l’ampliamento, poi quest’estate i lavori notturni, la spazzatura lasciata all’esterno vicino alle abitazioni e adesso la decisione di mettere una nuova antenna senza neppure condividere soluzioni alternative». Già perché il Comune una volta avviata la pratica conscio dei problemi che poteva sollevare avrebbe proposto delle soluzioni alternative meno impattanti, che per altro trovavano disponibile la Iliad stessa.
«A mettersi di traverso – spiegano i cittadini – è stato il centro commerciale che non lo vuole sul tetto ma su un terreno antistante che non rovini l’estetica dell’edificio. Peccato che dove lo vogliono posizionare sia pure a ridosso di una casa di cura». Nelle scorse settimane il comitato di cittadini si è pure incontrato con l’amministrazione del sindaco Endro Bevolo che li ha convocati comunicando come la pratica di concessione sia ferma in quanto al vaglio della sovrintendenza dei beni ambientali della Regione e di come siano state al momento infruttuose le trattative con le controparti. Dalla parte dei pavonesi si è schierato anche il circolo di Legambiente della Dora Baltea che in questi giorni ha chiesto l’accesso agli atti per conoscere a fondo il progetto e fare le opportune valutazioni. «Sappiamo che in questa materia c’è una normativa nazionale – concludono quelli del comitato – che lascia ben poco spazio alle amministrazioni locali, non per dare man forte stiamo facendo una raccolta di firme che consegneremo al Comune nei prossimi giorni, sperando che le nostre ragioni vengano accolte». —
Valerio Grosso .