I positivi seguiti giorno per giorno, il numero dei posti letto, la ricostruzione dei contatti. Ecco come funziona la cabina di regia del dipartimento sanità toscano. Il commissario Arcuri interessato ai sistemi della Regione
Piattaforme per prenotare i tamponi online e che segnalano le zone in cui ci sono criticità, app e portali per il personale scolastico, accessi in tempo reale a ogni pronto soccorso, il numero dei letti occupati nei reparti Covid e nelle terapie intensive di ogni ospedale toscano e ancora la telemedicina e lo stato degli interventi chirurgici dopo che, con il lockdown, c’è stata la necessità di monitorare il recupero di ciò che era rimasto indietro. Ed ora anche algoritmi, sempre più perfezionati, che indicano in quanto tempo presumibilmente crescerà il bisogno delle terapie intensive o dei letti nei reparti Covid e quanto tempo Asl e Dipartimento avranno per predisporre nuovi posti e trasformare i reparti. La Toscana nel digitale è una delle Regioni più all’avanguardia in Italia, i big data stanno guidando qui più che altrove la strategia della guerra al Covid fornendo informazioni al mondo della sanità utili per prendere decisioni: l’ultima quella della creazione dei Centri di tracciamento o quella, di alcuni giorni fa, dell’apertura del portale per prenotare i tamponi autonomamente.
Un lavoro che non è passato sotto traccia e se da una parte nelle ultime 48 ore numerosi utenti si sono lamentati per la difficoltà a prenotare il tampone – la situazione da ieri dovrebbe essere risolta - dall’altra il commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri ha delegato il suo staff a mettersi in contatto con i dirigenti del dipartimento della sanità per acquisire informazioni. Ieri c’è stato l’incontro e nei prossimi giorni sarà chiesto di poter utilizzare la tecnologia della Toscana a partire dalla app #ascuolainsalute e dal sistema di rilevazione.
«Il sistema – spiega Andrea Belardinelli, responsabile dei servizi digitali dell’assessorato alla sanità – è in grado di dare informazioni in tempo reale su tantissime cose. Ad esempio in questo momento leggo che a Campi Bisenzio i 450 tamponi messi a disposizione dell’Asl Centro per quella zona sono terminati. Possiamo quindi verificare se gli operatori sono in grado di riceverne altri, uno dei limiti è dato dai turni del personale, ed eventualmente aggiungerli oppure, in alternativa, aumentare il numero di tamponi a disposizione delle zone vicine, in questo caso Prato e Rifredi».
Numerosi utenti martedì non sono riusciti però a prenotare…
«Le Asl ogni giorni mettono a disposizione un numero di tamponi, non tutti quelli disponibili. Noi li inseriamo nel sistema: martedì erano 5.446, il 41% sono stati prenotati per ragazzi in età scolare. Alle 18 erano finiti. Oggi (ieri ndr) ne abbiamo messi 8.000 e crediamo saranno sufficienti. Sono i primi giorni e dobbiamo tarare le esigenze ma non il servizio che consente una gestione più snella».
Belardinelli si concentra anche sulle capacità predittive dei numeri. «Sappiamo quanti sono i letti occupati – dice – e quindi possiamo programmare di aprire altre postazioni e dove servono. Ma grazie a uno degli algoritmo, che abbiamo aggiornato in questi giorni, possiamo anche valutare quanto presumibilmente crescerà la domanda in rianimazione nei giorni successivi. Un tempo le riunioni cominciavano con il report dei direttori di ogni Asl e poi si mettevano insieme gli elementi e si sceglieva quali provvedimenti prendere. Ora partiamo da una situazione che già tutti conoscono e da cosa accadrà: la riunione può cominciare subito dal come fare e non dal cosa fare».
Le priorità si impongono per i numeri e l’esigenza di flessibilità negli ospedali e nei servizi è chiaramente più facile da gestire. Una ricchezza immensa in una situazione come quella che viviamo in cui il numero di informazioni e il collegamento tra queste è centrale. Pensiamo ai contagi, ai cluster, al tracciamento. Ma anche ai servizi ordinari che devono essere depotenziati il meno e il più tardi possibile. «Abbiamo sotto controllo tutta la telemedicina e il sistema delle ricette. Un numero? Dall’inizio della pandemia sono state inviate 5 milioni di ricette per sms. Significa che 5 milioni di persone non si sono spostate per andare dal medico». —