MODENA. "Per molti anni della mia vita, quando facevo il pubblico ministero, sono entrato negli istituti penitenziari per interrogare gli indagati, persone che di regola avevo contribuito a fare arrestare- afferma con emozione lo scrittore Gianrico Carofiglio- Una cosa spiacevole anche se, ovviamente, necessaria». E aggiunge: «Da quando scrivo tutto è cambiato, trovo di grande arricchimento personale e professionale entrare in carcere, fisicamente o virtualmente, per parlare di libri, di letteratura e dunque di libertà».
L’ex magistrato questa mattina sarà collegato da remoto on line con il Carcere Sant'Anna di Modena, insieme alle scrittrici Valeria Parrella e Maria Attanasio, per presentare ai detenuti di 14 carceri italiane, tutte collegate on line, i propri libri e dare così il via al premio letterario del progetto Sognalib(e)ro, l’evento, ormai giunto alla terza edizione, che mira a promuovere lettura e scrittura negli istituti penitenziari e di reclusione come strumento di riabilitazione in linea con quanto prevede l’articolo 27 della nostra Costituzione.
Promosso dal Comune di Modena, dal ministero della Giustizia e da Bper Banca, il progetto “Sognalib(e)ro” consiste in un concorso letterario che prevede l'assegnazione di due premi, uno ad una delle tre opere in concorso valutate e votate dai detenuti (sezione “Narrativa”), il cui autore indicherà poi i tre o quattro titoli dei libri che hanno segnato la sua vita, che gli organizzatori doneranno alle biblioteche delle strutture carcerarie partecipanti al Premio; l'altro a un elaborato prodotto dai detenuti stessi (sezione “Inedito”) che quest’anno ha per tema “Il mio lato positivo”. L’elaborato vincitore potrà essere poi pubblicato, da solo o in antologia con altri, in ebook, dal Dondolo, la casa civica editrice digitale del Comune di Modena.
«L’emergenza sanitaria ha fatto in modo che potessimo sfruttare al meglio la potenza dei mezzi informatici – sottolinea Giordano Bruno Ventavoli, presidente e ideatore del Premio – così la novità di questa terza edizione è l’incontro on line di questa mattina dove i detenuti dei gruppi di lettura di 14 carceri su 17, aderenti al progetto Sognalib(e)ro, saranno collegati in teleconferenza per la prima iniziativa del premio dove gli scrittori presenteranno il loro libro che poi verrà giudicato dai carcerati attraverso un sistema di votazione».
A svolgere il ruolo di tele-moderatore dal Carcere di Modena sarà lo stesso Ventavoli. Con lui la direttrice dell’Istituto Maria Martone, gli assessori Andrea Bortolamasi (Cultura) e Roberta Pinelli (Politiche sociali), la direttrice del carcere Maria Martone e Marco Bonfiglioli, dirigente del Provveditorato regionale dell'Amministrazione penitenziaria che tra l'altro ha sottolineato il particolare rilievo dell’appuntamento perché si svolgerà all’interno del carcere che a Marzo, in concomitanza dei momenti più neri dell'emergenza sanitaria, fu teatro di una terribile rivolta nel quale però si stanno concludendo i lavori di ripristino proprio in questi giorni. Da remoto sarà collegato anche Eugenio Garavini, vice direttore generale di Bper Banca che sottolinea: «Nell’ambito dei progetti di responsabilità sociale, Bper ha maturato un’attenzione particolare verso il mondo carcerario, con la finalità di incrementare la responsabilità dei detenuti per un loro reinserimento consapevole nella società». Entusiasta è anche la direttrice di Sant’ Anna Maria Martone: «Il carcere è un quartiere della città e questo importante progetto dal valore elevatissimo trasforma in un luogo di cultura quello che abitualmente viene associato ad un luogo di punizione e negatività, mettendone in risalto anche gli aspetti positivi».
In primavera, emergenza sanitaria permettendo, sempre a Modena è in programma la serata conclusiva dove verranno decretati i vincitori sia della sezione “Narrativa” che della sezione “Inedito”, con la partecipazione del Teatro dei Venti, compagnia teatrale modenese che da anni cura il progetto di “teatro in carcere” realizzando spettacoli con la compagnia di attori detenuti. «Un altro importante evento che conferma Modena come città promotrice di cultura inclusiva» ribadisce l'assessore Bortolamasi. «Simbolicamente oggi tanti detenuti d’Italia saranno riuniti in uno stesso luogo virtuale – conclude Ventavoli – formando una grande comunità» —.