Realizzata e posata vicino la magnolia da una amica di famiglia. Il sostegno del consiglio di quartiere: «Un atto vergognoso»
UDINE. La magnolia dedicata a Penelope Cossaro, la bimba di 7 anni morta, l’anno scorso, schiacciata da un’acquasantiera nella chiesa di Santa Chiara un anno fa, è stata derubata di uno degli oggetti lasciati da chi le ha voluto bene.
La mattina di lunedì 12 ottobre un’amica di famiglia aveva piantato due steli di ferro che si illuminano di notte (uno con una farfalla e uno con una rana che indossava una bella corona da principessa) nel parco “Vittime dello scoppio di Sant’Osvaldo” di via Castions di Strada, accanto alla magnolia dedicata alla piccola. Ma la sera stessa la farfalla non c’era più.
«Non è durato nemmeno un giorno – racconta amareggiata Laura, mamma di Penelope –. La trovo una grandissima mancanza di rispetto nei confronti di mia figlia. Non ho la voglia e la forza di prendermela contro chi ha compiuto questo gesto, però mi auguro che chi ha fatto sparire quella farfalla abbia l’intelligenza di rimetterla al suo posto. Qualora fosse stato un bambino voglio immaginare non si sia reso conto di quello che stava facendo e che i genitori la riportino. Sarebbe bene, però, che questi cominciassero a farsi delle domande riguardo al loro metodo di educazione e insegnassero cosa sia il rispetto».
La signora Laura spiega che quella farfalla aveva un significato molto particolare poiché incarna il simbolo dell’unione tra due mondi, il messaggio di un defunto ai suoi cari dall’aldilà.
E del caso si è discusso anche durante la seduta del consiglio di quartiere San Paolo – Sant’Osvaldo, riunitosi lunedì sera in videoconferenza, promotore dell’iniziativa di commemorazione per la piccola Penelope organizzata il 7 ottobre: «Rubare un oggetto che la rappresenta è un’azione vergognosa, incivile e di degrado morale, ma soprattutto è una mancanza di rispetto verso i genitori che hanno perso la figlia. Esprimiamo loro la nostra solidarietà e chiediamo al responsabile di riportare indietro quell’oggetto».
Il consiglio ha proposto di votare una mozione di sentimenti. Tutti d’accordo: dal presidente Marco Bernardis ai consiglieri presenti Piergiorgio Bertoli, Ester Soramel, Riccardo Fortunato e Massimiliano Olivo. «Molte persone hanno appeso angioletti e cuoricini, portato piantine e altri oggetti. Vorrei che quanto accaduto non si ripeta» ha concluso la signora Laura.