CAMAIORE. Lo definisce “un regalo”. Che lui e il suo produttore Mirko Mangano si sono voluti concedere “per celebrare il primo anno di vita del progetto Guzzi”, nome d’arte di Alessandro Domenici, cantante camaiorese di 29 anni. Si riferisce alla partecipazione a “Area Sanremo”, il contest che ai due vincitori spalancherà le porte del Festival, nella sezione “Nuove proposte”. Sabato si esibirà per la prima volta dal vivo presso il Palafiori a Sanremo, proponendo il suo brano – inedito, come da regolamento – intitolato “La notte porta consiglio”, che affronta il tema di un amore finito con un tocco, o meglio "una nota" di leggerezza.
«È nato spontaneamente, mentre stavo guardando un film – ammette Guzzi - ho scritto di getto la prima strofa sulla Moleskine che tengo sul comodino e poi il resto è venuto da sé: ci sono voluti pochi giorni per completarlo. Le canzoni che si sviluppano così mi piacciono più delle altre».
Di certo il contest si preannuncia complicato, già per il numero di iscritti, 600. La commissione che valuterà la performance di Guzzi è composta da Vittorio De Scalzi, Rossana Casale, Gianmaurizio Foderaro, Erika Mou e G-Max. A prescindere da come andrà, lui si definisce comunque soddisfatto. A ragion veduta, considerato che con un altro brano, “Domenica”, ha superato la prima fase di selezione di “Esordi”, un programma di Radio2.
Ora però viene il difficile, perché di 70 ne resteranno appena 18. «Un anno fa non avrei mai potuto credere ad una simile evoluzione del progetto Guzzi: sono felicissimo», confessa, positivamente in errore di fronte ai dati relativi agli ascolti online, in particolare nella fascia d’età compresa tra i 18 ed i 30 anni.
Domenici si è avvicinato alla musica spinto dal desiderio di raccontare il proprio mondo: «fin da bambino ho sempre ascoltato il cantautorato italiano che mi è stato molto di ispirazione, amo però anche tendere l'orecchio al mercato perciò sono solito sommare a questo genere anche l'indie rock, per mantenermi al passo con i tempi». Determinante, in tal senso, anche l’amicizia con Daniele Barsanti, altro cantautore versiliese ormai affermato nel panorama nazionale. Guzzi, il nome prende spunto dall’idea «di qualcosa che possa andare in qualsiasi direzione, senza dover chiedere permesso, proprio come una mot», collabora a stretto contatto con il produttore artistico Mirko Mangano, dello studio di registrazione Media Wave di Massa.
Si dice che dove le parole non arrivano la musica sia capace di parlare, e molto spesso toccando note che non si pensava di poter raggiungere «per il momento questa esperienza mi ha dato delle belle sensazioni a livello emotivo rese più intense dal fatto che è tutto inaspettato. Indipendentemente dal risultato, mi sarà utile per il futuro e mi permetterà di imparare cose e soprattutto di crescere come persona» ha concluso Domenici. —
