PAVIA. Il calcio dilettantistico pavese e lombardo prova a inserirsi nel conflitto di poteri e nella divergenza di assensi e limitazioni tra l’ultimo Dpcm del governo e l’ordinanza Fontana che venerdì scorso ha imposto il blocco totale degli sport di contatto a livello regionale e provinciale, per ottenere la ripartenza in tempi brevi dei campionati, dalla Prima categoria in su. E’ di ieri, infatti, la richiesta avanzata dal comitato lombardo della Lnd alla giunta del Pirellone, per «l’immediato adeguamento delle disposizioni regionali a quelle nazionali, con conseguente riapertura ad allenamenti e gare, come da Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, unica via per garantire la prosecuzione e la continuità delle attività sportive in Lombardia che diversamente verrebbero a trovarsi a forte rischio di sopravvivenza».
Ripartenza o no
Se, infatti, l’ordinanza Fontana ha fermato tutti gli sport dilettantistici su scala regionale e provinciale, consentendo la continuazione solo di quelli «a carattere nazionale» (come la serie D nel calcio e la serie B nel basket, categoria nella quale militano le nostre Pavia e Vigevano), il Dpcm limita il blocco al solo livello provinciale. Lo ha specificato lo stesso ministro dello sport, Spadafora, in un post, specificando che «palestre, piscine e centri sportivi restano aperti. Proseguono le partite e le gare sportive dilettantistiche a livello regionale e nazionale, mentre per il livello provinciale, società e associazioni sportive ed enti di promozione proseguiranno gli allenamenti degli sport di squadra ma solo in forma individuale, come le squadre di serie A all’inizio della fase due. Per fare un esempio: la squadra di una scuola calcio di giovanissimi o pulcini potrà continuare ad allenarsi, ma senza giocare partite».
Da qui, la mossa del Crl per giungere a una modifica dell’ordinanza Fontana che permetta la ripresa di Eccellenza e Prima categoria (mentre la sorte della Seconda resterebbe in dubbio e la Terza in ogni caso non potrebbe ripartire). Si andrebbe, dunque, sostanzialmente nella direzione auspicata da oltre trenta società pavesi che, prima dell’ordinanza Fontana, avevano prospettato l’ipotesi di un blocco dei tornei provinciali (Seconda e Terza), per la crescente difficoltà di rispettare il protocollo Covid. Nei gradini successivi, invece, sembra prevalere la volontà di continuare la stagione, e le reazioni allo stop tra l’amareggiato e lo sconcertato dei club locali di Eccellenza, dal Pavia alla Vogherese, lo conferma.
La petizione online
A premere per la ripartenza è anche la petizione online promossa sul portale “chance.org” da un gruppo di atleti e allenatori bergamaschi che in poco tempo ha raccolto migliaia di adesioni in varie province lombarde.
Quanto al calcio giovanile, al momento è tutto fermo come per gli altri sport di contatto. Il presidente nazionale della Lnd, Cosimo Sibilia, ha ribadito che l’attività agonistica non è consentita, sia di grado regionale che provinciale, mentre è possibile allenarsi individualmente, ma non in Lombardia, almeno fino al 6 novembre e al netto di eventuali variazioni di rotta apportate in corsa. —
(ha collab. Enrico Venni)