UDINE. La curva dei residenti continua a scendere e quota 100 mila è sempre più lontana. Gli udinesi iscritti all’anagrafe sono 98.653 mentre al 31 dicembre dello scorso anno erano 98.949 con una riduzione di 296 unità. Negli ultimi nove mesi (gli ultimi dati dell’anagrafe fanno riferimento allo scorso 30 settembre) è stato quindi confermato il trend che dal 2017 ha evidenziato un lieve, ma costante calo degli abitanti.
A incidere più di tutto è il saldo naturale che nel corso del 2019 ha portato a una differenza di 543 unità tra i nati (671) e i morti (1.214). Si fanno meno figli quindi e se dal 2004 al 2013 l’aumento degli stranieri aveva ampiamente compensato l’andamento in calo del movimento naturale, oggi non è più così. A diminuire è anche il numero dei residenti stranieri.
Erano 13.886 a fine 2019, nove mesi dopo sono 13.754. A incidere è sicuramente anche il numero dei “nuovi italiani”, ossia degli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza dopo aver trascorso dieci anni nel nostro Paese. Ma l’ondata migratoria che a Udine ha registrato il suo picco nei primi anni 2000 (dai 6.927 stranieri del 2004, solo 4 anni dopo si è passati a 12.516 con una crescita di più di mille all’anno) ha sicuramente rallentato la sua corsa.
Toccata la quota record di 14.455 nel 2013, la presenza di stranieri si è poi ridotta restando dal 2015 sempre sotto i 14 mila. Le cittadinanze più rappresentate sono la romena (2.602) seguita da quella albanese (1.672), ucraina (1.176), ghanese (770), serba (606), nigeriana (578), cinese (558), kosovara (490), marocchina (436), filippina (436) e pakistana (281 mentre a fine 2019 erano 353 anche perché con il decreto Salvini i richiedenti asilo non vengono più iscritti).
A compensare almeno in parte questa riduzione c’è il saldo migratorio cioè la differenza tra chi si è trasferito in città e chi invece ha lasciato il capoluogo friulano: in questo caso il saldo nel corso del 2019 ha fatto segnare un più 115 (nel 2018 l’aumento era stato di 290), «a conferma - ha precisato l’assessore all’Anagrafe, Alessandro Ciani - che Udine è tornata a essere attrattiva».
Ma l’età media degli udinesi, che nel 1997 era di poco inferiore ai 45 anni, si è alzata con un andamento quasi costante fino ai 47,3 (49,3 per le femmine e 45,1 per i maschi) registrati a fine 2019. I residenti minorenni costituiscono il 14% della popolazione mentre gli anziani (sopra i 65 anni) il 26,5 e gli ultraottantenni sono il 9,2%. L’indice di vecchiaia è 229,1 quindi ogni cento giovani (dai 0 ai 14 anni) ci sono 229,1 persone che ne hanno già compiuti 65.
Un altro trend che è stato confermato anche nel 2019 riguarda i matrimoni: su 267 cerimonie che si sono svolte a Udine solo 40 sì sono stati pronunciati in chiesa, mentre i riti civili sono stati 227. Le unioni civili invece sono state 10 mentre nel 2018 se ne erano svolte 7, nel 2017 22 e nel 2016 8.—
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