Aggressore veneziano, la vittima di Abano Terme. Erik Bortoloni tradito dal telefonino con il quale aveva filmato il pestaggio. Trovati anche video di danneggiamenti e del lancio di un sasso dal cavalcavia
ABANO TERME. Sembrava averla combinata già abbastanza grossa rendendosi protagonista di una spedizione punitiva contro il ragazzo che gli aveva soffiato la morosa, ma questo è stato in realtà solo l’ultimo di una serie ben più lunga di reati che aveva commesso. E a permettere agli investigatori di allungare la lista di accuse a suo carico altro non è stato che il suo autocompiacimento che gli ha suggerito di riprendere con il telefonino tutte le sue malefatte. Erik Bortoloni, 25 anni, di Cavarzere (Venezia), è accusato di rapina, lesioni, danneggiamenti e violenza privata. Uun pestaggio, auto danneggiate e un sasso scagliato da un cavalcavia contro un veicolo in corsa le “prodezze” che Bortoloni aveva filmato con il suo smartphone. Il gip Claudio Marassi ha disposto per lui l’obbligo di dimora e il divieto di avvicinamento alla vittima della spedizione punitiva, anche se il pubblico ministero Valeria Golin aveva chiesto la custodia cautelare in carcere.
I carabinieri iniziano a indagare su Bortoloni quando un anno fa un giovane di Abano denuncia di essere stato pestato e rapinato da quattro figuri. Ai militari racconta di essere stato inseguito in auto e costretto quindi a fermarsi. In tre, con il passamontagna calato sul volto, sono scesi dal veicolo che l’aveva inseguito, un quarto uomo - Erik Bortoloni - è rimasto nell’abitacolo. I tre lo avvicinano e lo picchiano sul volto e sul corpo e lo tagliuzzano con un taglierino. E se ne vanno solo dopo avergli sottratto il portafoglio con soldi e documenti. Tutta la scena ripresa da Bortoloni con il telefonino.
Il pm Golin, letta la denuncia, dispone una perquisizione a casa di Bortoloni, dove viene trovato e sequestrato il suo telefonino. Una consulenza tecnica sul dispositivo ha permesso di recuperare il video del pestaggio. Da qui, per il venticinquenne di Cavarzere e i tre complici, al momento ancora ignoti, l’accusa di rapina, aggravata per il travisamento con passamontagna, per aver agito in quattro, di notte e in una zona appartata, riducendo le possibilità di difesa. In più c’è l’accusa di lesioni: le percosse hanno causato alla vittima un trauma facciale, un trauma emicostato e ferite lacero contuse. Il motivo del pestaggio? Il giovane di Abano avrebbe “soffiato” la ragazza a Bortoloni.
Il telefono sequestrato a Bortoloni si è rivelato un interessante archivio di malefatte: oltre al video dell’aggressione, infatti, sono stati trovati il video del danneggiamento dell’auto di una donna di Rovigo: anche in questo caso la “banda” figura al completo, con Bortoloni e i tre sodali. Questo episodio risaliva al 2015 ed era stato preceduto pochi mesi prima da un episodio analogo avvenuto a Cadoneghe, sempre ai danni dell’auto di una donna. E non è finita. Sempre grazie al materiale trovato nel telefonino, Erik Bortoloni è accusato anche di avere scagliato un sasso da un cavalcavia contro un’auto in corsa, a Solesino. Per il pm ce n’era abbastanza per giustificare la custodia cautelare in carcere, ma il gip ha limitato la misura all’obbligo di dimora a Cavarzere e il divieto di avvicinamento alla vittima del pestaggio. —