John Brown, l'abolizionista al centro della serie tv The Good Lord, era nato a Torrington, nel Connecticut, il 9 maggio del 1800, in una famiglia di origine inglese che forse risaliva ai primi puritani arrivati sul territorio americano con i Padri Pellegrini. In ogni caso, la sua famiglia era imbevuta di un forte sentimento cristiano e il padre Owen, trasferitosi nell'Ohio, partecipò allo sviluppo di una chiesa cristiano-metodista. Anche se non erano legati in modo particolare ad alcuna congregazione, sia Owen che John condividevano i valori e la fede cristiano-evangelica. Il padre trasmise a John anche l'idea abolizionista, ma John fu ancora più rigoroso e divenne presto un militante libertario antischiavista fra le cui letture giovanili oltre alla Bibbia figuravano la biografia di Cromwell e la rivoluzione inglese, la biografia di Spartaco e gli scritti di Plutarco. Il giovane Brown comunque lasciò presto gli studi per cooperare nella conceria del padre e trasferitosi in Pennsylvania visse da colono acquistando un'ottantina di ettari di terra e aprendo un suo laboratorio da conciatore. 

Il giuramento di Annibale e l'odio contro lo schiavismo

Negli anni '30 dell'Ottocento era un giovane americano intraprendente con una vita centrata su lavoro e famiglia. Ebbe 13 figli dalla seconda moglie e 7 dalla prima. L'episodio che segnò in modo decisivo la sua traiettoria fu nel 1837 il linciaggio avvenuto ad Alton (Illinois) del giovane reverendo Elijah Parish Loveloy, predicatore abolizionista assassinato da un tumulto di schiavisti. In quell'occasione, Brown pronunciò il suo manifesto politico noto come «giuramento di Annibale» con le parole rimaste famose: «Qui, dinanzi a Dio Altissimo, in presenza di questi testimoni, da questo momento in poi giuro di portare odio eterno nei confronti dello schiavismo e consacro la mia vita alla sua definitiva e totale distruzione». Brown non credeva in un processo politico mediato attraverso la macchina delle istituzioni esistenti e nel 1839 impegnò i figli stessi nella prospettiva di una lotta armata contro il sistema politico e il modo di produzione schiavistico. Nel 1842 venne dichiarato insolvente e in fallimento da un tribunale federale mentre perse per malattia 4 figli. Negli anni successivi si era trasformato in un esperto di produzione della lana lavorando nelle tenute del colonnello Simon Perkins ad Akron in Ohio. 

Gli anni dell'attivismo politico

A metà degli Quaranta avviene un altro passaggio decisivo: l'incontro con gli abolizionisti afroamericani  che avevano fondato la Sanford Street Free Church, esistente ancor oggi con la denominazione di St. John's Congregational Church, che diverrà in seguito una delle istanze sociali più organizzate dello schieramento politico abolizionista. E quando sotto la presidenza di Millard Fillmore viene varata la Fugitive Slave Law, che imponeva alle autorità degli Stati liberi del Nord di aiutare la cattura e il ritorno al Sud degli schiavi fuggiaschi e sanzionava chi invece collaborava con la loro fuga, Brown fondò il gruppo militante della League of Gileadites per venire in soccorso dei fuggitivi attraverso la cosiddetta Ferrovia sotterranea, una rete informale di itinerari sicuri con basi e rifugi utilizzati dal XIX secolo dagli afroamericani per riparare negli Stati del Nord . Questa rete fu anche una struttura organizzativa per mettere in atto una guerra per bande contro il sistema schiavistico. Brown era sempre più convinto che solo un'insurrezione armata avrebbe potuto abolirlo e trasse probabilmente spunto dalle esperienze insurrezionali dell'Europa della prima metà dell'Ottocento, compresa la guerriglia antinapoleonica dei patrioti spagnoli e i moti risorgimentali italiani attuati dai mazziniani.

John Brown, l'abolizionista americano

John Brown, l'abolizionista americano

John Brown, l'abolizionista americano
Hulton Archive

Il momento della lotta armata

Negli anni '50 dell'Ottocento gli eventi presero negli Usa la piega che avrebbe portato alla guerra civile con le pressioni dei latifondisti del Sud che spingevano alla secessione. Lungo le linee di frontiera tra gli Stati liberi e quelli che saranno la Confederazione si accesero scontri armati tra bande di opposte fazioni. Brown guidò gruppi di volontari durante gli eventi del Bleeding Kansas del 1855-1860 quando, scettico della via pacifica propugnata dal movimento abolizionista organizzato, incitava all'azione armata. Nel corso di una di queste azioni dirette, nel 1856, furono uccisi cinque coloni filo-schiavisti a Pottawatomie in risposta al saccheggio di Lawrence da parte di forze schiaviste. Brown guidò le sue formazioni in altri scontri, fra i quali la Battaglia di Black Jack e la Battaglia di Osawatomie. Nel 1859 condusse un'incursione nell'arsenale di Harpers Ferry nell'odierna Virginia occidentale tentando di sollevare un moto tra gli schiavi. Intendeva armare gli schiavi, ma l'attacco fallì e i suoi si dispersero, furono uccisi o catturati da coloni, truppe miliziane e da reparti del giovane Corpo dei Marines sotto il comando di Robert Edward Lee che avrebbe poi guidato l'esercito confederato.

La missione di John Brown

Brown venne processato per tradimento contro il Commonwealth della Virginia, per l'assassinio di cinque persone e per aver incitato una rivolta degli schiavi: dichiarato colpevole fu impiccato nel dicembre del 1859, due anni prima che scoppiasse la Guerra di Secessione. Taluni storici ritengono anzi che la stessa secessione del Sud fu un processo accelerato dalla guerriglia delle bande di Brown. I latifondisti, sostenitori del modo di produzione schiavistico, soffiarono sul fuoco dell'impressione generata dalle imprese di Brown; la propaganda parlava di complotti nordisti volti a provocare un'insurrezione generale degli schiavi afroamericani. Tuttavia, nell'impianto politico di Brown, era proprio l'azione diretta la chiave per portare al collasso il sistema schiavistico tanto che subito gli venne riconosciuto un ruolo decisivo nella lotta abolizionista: immediatamente gli fu dedicata una delle canzoni più popolari, la marcia e informale canto di guerra delle truppe nordiste dell'Unione nella guerra civile. In John Brown's Body (John Brown giace là putrescente nella tomba/ma la sua anima marcia ancora/Gloria, Gloria! Alleluja!) è il combattente di una battaglia di libertà, l'eroe indomito che pagò con la propria vita la guerra intrapresa. La sua figura è certamente politica tanto che per gli avversari Brown era un fuorilegge responsabile di violenze e un terrorista. Ma Brown stesso, nella sua visione messianica oltreché politica, riteneva che le Scritture bibliche lo conducevano alla profezia di una lotta senza quartiere e con ogni mezzo alla tirannia e per i diritti universali di tutti gli uomini fratelli in Dio.