Un’altra giornata decisamente positiva per Vincenzo Nibali e la sua Trek-Segafredo, che passano indenni, e da protagonisti, l’insidiosa quinta tappa del Giro d’Italia 2020 da Mileto a Camigliatello Silano, conquistata con un’azione d’altri tempi da Filippo Ganna. Mentre davanti il campione del mondo delle prove contro il tempo stava andando a trionfare al termine di una frazione infernale, dietro Vincenzo e la Trek hanno gestito la corsa in primo luogo.
Lungo il Valico di Monte Scuro hanno dato manforte alla Deceuninck-Quick Step della maglia rosa Joao Almeida, per poi cercare di sorprenderlo e metterlo in crisi; anche se alla fine il giovane portoghese è riuscito a resistere. Contestualmente ,la formazione statunitense ha mandato in serissime difficoltà Jonathan Caicedo (EF Pro Cycling), costretto a cedere il suo secondo posto in classifica generale. Infine, lo stesso Nibali si è lanciato nella discesa conclusiva. Qui il messinese ha cercato di sfruttare al meglio le grandissime doti da discesista che lo contraddistinguono, tentando di andar via in più occasioni, per poi esser ripreso da Rafal Majka (Bora-hansgrohe) assieme a tutti gli altri uomini di classifica.
Alla fine lo Squalo dello Stretto ha chiuso alla pari di tutti i big, Almeida compreso, ma i segnali sono stati veramente incoraggianti. Ottima la Trek-Segafredo, compattissima intorno al suo capitano, e che sembra non aver pagato lo scotto del ritiro forzato di Peter Weening, costretto all’abbandono in seguito alla caduta di cui è rimasto vittima nella tappa di ieri. Gianluca Brambilla, Nicola Conci, Giulio Ciccone, Jacopo Mosca, Antonio Nibali e Julien Bernard si stanno mostrando sempre più convincenti, e fanno paura a tutte le squadre rivali. Nibali ha con sé una vera e propria corazzata.
Sono trascorse soltanto cinque tappe, Vincenzo si è sempre mostrato lucido e in forma, al posto giusto nel momento giusto. Adesso è quinto in classifica a 1’01” da Joao Almeida, e sa che potrebbe sorprenderlo di nuovo. Caicedo è saltato, ci sono altri giovani nella top ten di cui, al momento, non si conosce la possibile resistenza nelle tre settimane. E soprattutto attenzione, perchè siamo solo all’inizio di una Corsa Rosa tremendamente dura, insidiosa, in grado di regalare sorprese inaspettate chilometro dopo chilometro. Ma per ora l’Italia può ritenersi più che soddisfatta della rendita in gara di Nibali. La strada promette bene.
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lisa.guadagnini@oasport.it
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Foto: Lapresse