PADOVA. Il bambino che sussurrava ai numeri adesso ha 18 anni e aspira alla medaglia d’oro mondiale. Davide Pierrat giocava con i numeri meglio che con i soldatini e così, anno dopo anno, arrivato ormai alla maggiore età, mastica la Matematica meglio del caucciù. «Per me è un hobby, appena ho un po’ di tempo libero mi butto sugli esercizi», dice fresco di medaglia d’argento alle Olimpiadi internazionali di Matematica. E quindi esiste davvero uno che interpreta la Matematica come un hobby. Eccolo, in carne, ossa e logaritmi, mentre esce dal liceo scientifico Nievo dopo cinque ore di lezione.
Davide, com’è possibile divertirsi con la Matematica?
«È sempre stata una passione per me. L’ho trattata più come un gioco, che come una materia scolastica».
Un gioco?
«Sì, ho cominciato con il Sudoku da piccolo e mi sono ritrovato alle Olimpiadi della Matematica».
Mi parli un attimo dei suoi genitori.
«Mia madre Maria Teresa Dario è laureata in Chimica, mio padre Patrick in Fisica».
Dunque la “colpa” è loro?
«(ride) Forse un po’ sì. Di sicuro hanno sempre incentivato questa mia attitudine. Da piccolo erano loro che mi facevano giocare. È stato mio padre a insegnarmi i numeri».
Si comincia con il gioco, poi arrivano i voti eccellenti e ora addirittura le competizioni.
«Al liceo ho scoperto le Olimpiadi di Matematica. Mi sono avvicinato a questo mondo per la prima volta e subito mi ha catturato».
Qual è il suo palmarès?
«Sono partito dalle gare nazionali. In seconda superiore ho preso il bronzo, in terza l’argento e in quarta sto ancora attendendo il risultato ma penso sia oro. Quest’ultima gara era la prima internazionale e, inaspettato, è arrivato un argento. Sono 114˚ nel ranking mondiale. Eravamo in 610».
La progressione suggerisce quale sarà il suo prossimo obiettivo.
«L’oro internazionale, sì, penso che ci proverò».
Come si è svolta questa gara internazionale?
«Avevamo due giornate, dovevamo risolvere tre problemi al giorno: quattro ore e mezza il primo giorno e altrettante il secondo. Bisogna dimostrare, spiegare, arrivare alla soluzione».
Quindi non solo calcoli.
«È un misto di geometria, algebra, teoria dei numeri e combinatoria».
Ma è una dote naturale o c’è anche allenamento dietro a questo risultato?
«Non è solo dote naturale. Senza allenamento nessuno va da nessuna parte. Chi fa gare a questo livello si allena parecchio. Lo facciamo perché ci piace il processo».
Quanto tempo ci dedica al giorno?
«Un paio d’ore al giorno ma non mi pesa affatto, anzi. Lo faccio nel tempo libero, quando non ho nulla da fare».
Dunque quando non ha niente da fare non si tuffa su Facebook e Instagram?
«Anche, sì. Ma preferisco la Matematica».
Cosa guardi in tv?
«Non la guardo, preferisco YouTube».
Film preferito?
«Sono un grande fan di Star Wars e poi mi piace molto anche Ratatouille».
Calcio?
«No, non mi piace. L’ho fatto un po’ da piccolo ma non mi piace».
Pratica qualche sport?
«In passato ho fatto un po’ di hockey, l’anno scorso palestra».
E da grande cosa vuole fare?
«Ancora non lo so. Di certo finito il liceo mi iscriverò a Matematica. Poi si vedrà».
Al liceo che media ha?
«Ho la media dell’8 ma solo perché Matematica e Fisica tirano su il resto (ride)».
In Italiano come va?
«Mah, più o meno bene diciamo. Forse dovrei impegnarmi di più».
I suoi genitori sono contenti?
«Sì, sanno che mi piace e sono felici di vedere che mi impegno in qualcosa». —